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Grillo insiste: "No alla Tav. La Lega? Tante parole e pochi fatti"

In una lettera al Fatto quotidiano, il garante del Movimento 5 Stelle chiede ancora "tempo" per la costruzione di "un'Italia diversa". Smonta la Tav ("Più utile il ponte sullo stretto di Messina") e attacca la Lega: "Parla tanto ma fa pochi fatti"

Grillo insiste: "No alla Tav. La Lega? Tante parole e pochi fatti"

"Il MoVimento è vittima di una propaganda mainstream. La Tav non serve, più utile il ponte sullo stretto di Messina. La Lega? Tante parole e pochi fatti". Beppe Grillo torna a parlare e lo fa in una lettera pubblicata oggi sul Fatto quotidiano. Nella quale il garante del M5s si interroga anche sul futuro del partito, che per risorgere dopo gli ultimi flop elettorali deve "ricominciare dall'inizio".

Il ritorno alle origini. È quanto chiede Grillo alla sua vecchia creatura che ormai gli è sfuggita di mano. Dopo il boom alle politiche del 2018, il MoVimento ha perso quasi la metà dei suoi voti. È successo nel giro di un anno. Un crollo dovuto secondo il comico alla "propaganda mainstream, una narrazione che ha determinato la sistematica distorsione della volontà popolare, talk show dopo talk show, falsità dopo falsità". Insomma, Grillo non fa autocritica. Se alcuni milioni di italiani non hanno rinnovato la loro fiducia al M5s è colpa dei media di regime, le "mitragliatrici mediatiche" azionate "da parte di "vecchi parrucconi e starlette". Quindi l'attacco alla "degenerazione" del "mondo occidentale" in cui "non è prevista alcuna forma di Europa diversa da una banca", che sostiene il paradosso per cui "se ci mettessimo a costruire piramidi come il Tav daremmo lavoro alle persone. [...] Persino il ponte sullo stretto di Messina sarebbe più utile", scrive Grillo, smentendo di fatto l'apertura di Luigi Di Maio all'alta velocità in Val Susa.

"La Lega? Parla tanto e combina poco"

Poi Grillo rivendica i risultati del primo anno di governo pentastellato insieme alla Lega, con provvedimenti come la "prima legge anticorruzione davvero severa in questo Paese, pensare agli ultimi (Decreto povertà e Reddito di cittadinanza, nda) e quota 100". Quindi un'analisi degli alleati di governo. "Non c'è nulla da dire - scrive il comico genovese - ha hanno semplicemente riempito lo spazio dei timori seminato da decenni di follie. Si comportano come un fiume che riempie un lago, un fenomeno naturale, sempre lo stesso, quando la gente si fa convincere di avere paura. Non importa se il lago tracimerà, nulla importa se tanta gente dà loro fiducia malgrado un rapporto matematico fatti/parole che vuole più zeri dietro alla virgola del peso di una particella subatomica". Tradotto in parole povere, secondo lui la Lega parlerebbe tanto per combinare poco.

E il Movimento 5 Stelle? Grillo chiede tempo. "E adesso? Qual è il futuro del movimento? Siamo a una svolta storica di qualche tipo, oppure sarebbe stato sufficiente reperire uno Zingaretti qualsiasi e piazzarlo lì all'ultimo momento prima delle Europee? Offerto come uno straccio per cancellare la memoria degli ultimi anni (basta così poco??) insieme alla ragione che aveva portato molti italiani a scegliere noi. Sceglierci per cominciare a cambiare insieme, invece di inseguire le demenziali conseguenze del triste periodo di alternanza Pd-Fi. Soltanto un'Italia diversa - continua Grillo - che ricostruisce i suoi fondamentali investendo in infrastrutture e pulizia dei suoi mari, che decide quanta industria e quanto del suo splendore la ricostruiranno, uscirà dal degrado forchettone nel quale si è cacciata.

Per fare questo dobbiamo ricominciare dall'inizio, non siamo una di quelle aziende che vi ristruttura il cesso in quattro ore", la stucchevole similitudine con cui il garante del Movimento 5 Stelle chiude la sua analisi.

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