I 5s da Draghi: "Noi ci siamo". Ma Grillo va via dopo l'incontro

Il comico genovese "scappa" dopo le consultazioni con l'ex governatore della Bce. Il reggente: "Abbiamo dato disponibilità qualora ci fossero le condizioni"

I 5s da Draghi: "Noi ci siamo". Ma Grillo va via dopo l'incontro

È stato il Movimento 5 Stelle a chiudere il primo giro di consultazioni tra le forze politiche e Mario Draghi, che probabilmente già da lunedì ne avvierà un secondo per entrare nello specifico e leggere a carte scoperte le reali intenzioni dei partiti. La delegazione pentastellata era composta da Beppe Grillo, Vito Crimi e i capigruppo di Camera e Senato Davide Crippa ed Ettore Licheri. "Abbiamo ribadito che serve una maggioranza politica solida che possa sostenere un governo solido, superando quelle criticità che hanno portato alla fine del governo Conte 2. Non dimentichiamo gli atti fatti da qualche politico, ma siamo pronti a superare ogni cosa per gli interessi del Paese. Abbiamo dato le disponibilità qualora ci fossero le condizioni. Ci saremo con lealtà", ha detto il reggente al termine del colloquio con l'ex governatore della Banca centrale europea. In mattinata il fondatore del M5S, che è "scappato" dalla sala delle dichiarazioni, aveva esclamato che "le fragole sono mature" allegando nel suo blog una serie di proposte in vista della formazione del nuovo esecutivo.

Crimi ha comunque tenuto a precisare che prima di prendere una decisione ufficiale si attenderà la sintesi che verrà fatta, auspicando che il nuovo governo abbia un'ambizione "solidale, ambientalista ed europeista" partendo "da quello che è stato già realizzato sin qui, da chi c'era prima". Il reggente ha fatto sapere di aver riscontrato da parte di Draghi "la consapevolezza di partire con l'umiltà di chi accoglie quanto fatto prima" e soprattutto una "sensibilità" in merito al reddito di cittadinanza e "all'importanza che ha in questo momento". "Abbiamo ribadito la nostra volontà che non siano indebolite misure come il Rdc", ha concluso.

La mossa di Grillo

Tra le richieste avanzate dal garante dei 5 Stelle figurano la creazione di un Ministero per la Transizione ecologica fondendo gli attuali dicasteri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico e nominando "una persona di alto profilo scientifico e di visioni"; il conferimento al relativo ministro della competenza della politica energetica; la riduzione "dell'imposta sul reddito d’impresa dall’attuale 24%" alle "società benefit" e a quelle che lo diventino; l'istituzione di un Consiglio superiore per lo sviluppo sostenibile - "con valore consultivo, ma con grande autorevolezza e intensa comunicazione pubblica" - composto da personalità "di altissimo profilo scientifico" e nominate dal presidente della Repubblica per un lungo mandato (dai 5 ai 10 anni); la riduzione dei sussidi ambentialmente nocivi "calendarizzando la riduzione con urgenza e con ammortizzatori tecnici/fiscali/sociali per le categorie svantaggiate".

In mattinata si è tenuto un vertice del gruppo grillino per tracciare la linea in vista delle consultazioni: tra i big hanno preso parte Grillo, il reggente Vito Crimi, l'ormai ex premier Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Davide Casaleggio, Paola Taverna, i capigruppo Davide Crippa ed Ettore Licheri e i ministri pentastellati uscenti. Nei giorni scorsi l'ex capo politico dei 5S aveva fatto un appello alla maturità e al rispetto istituzionale.

Lo stesso Di Maio, che per primo tra i big ha aperto la porta del dialogo, nell'intervista rilasciata oggi a La Stampa ha speso parole di apprezzamento nei confronti dell'ex numero uno della Bce: "Draghi ha indubbiamente un profilo prestigioso, tra l’altro ha una prospettiva economica diversa da quella di Monti".

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