Roma Quella che è già stata definita la «guerra dell'acqua» tra la Regione Lazio e il Comune di Roma non conosce vacanze. Il teatro dell'ultima battaglia tra il governatore dem Nicola Zingaretti e la sindaca grillina Virginia Raggi, è ancora il lago di Bracciano. Acea, secondo il Campidoglio, deve poter continuare a prelevare acqua dal lago, nonostante le restrizioni imposte dalla Regione. Zingaretti, infatti, attraverso l'ultima ordinanza del 28 luglio, per scongiurare il razionamento dell'acqua nella Capitale, ha stabilito una riduzione dei prelievi a Bracciano da parte dell'Acea. E dal 1 settembre la Regione imporrà alla società partecipata dal Comune lo stop totale delle captazioni. Ma la sindaca ieri ha impugnato anche questo atto. Ad annunciare la notizia del ricorso è il deputato del Pd Emiliano Minnucci, originario di Anguillara, uno dei comuni che si affacciano sul lago di Bracciano, governato tra l'altro da una giunta grillina. Scrive Minnucci: «Ho appreso che la sindaca di Roma, attraverso un ricorso al Tribunale delle Acque, si è appellata contro la seconda e ultima ordinanza emanata da Zingaretti attraverso la quale è stato scongiurato il razionamento del servizio idrico a Roma e, di conseguenza, confermato il proseguimento delle captazioni a Bracciano fino al prossimo 31 agosto. Per la Raggi i prelievi non solo non devono essere bloccati a fine mese, ma devono perdurare senza regole secondo le esigenze di Acea».
Non bastano, quindi, alla Raggi i 400 litri di acqua al secondo prelevati da Bracciano. Così il deputato dem rincara la dose: «Dovrebbe ricordarsi che oltre a essere sindaco di Roma è anche presidente della Città Metropolitana e dovrebbe tutelare anche tutti i cittadini dei 120 comuni dell'ex provincia di Roma, una vergogna inaudita».
Intanto in giunta arrivano due nuovi assessori: Margherita Gatta acquisisce la delega ai Lavori pubblici e Rosalba Castiglione va alle Politiche abitative e al Patrimonio, quest'ultima casella lasciata vuota da Andrea Mazzillo, che resta titolare del Bilancio. «Due professioniste di grande esperienza che sono sicura daranno un contributo importante», ha commentato la Raggi.
La Gatta è romana e laureata in legge, mentre la Castiglione è un avvocato siciliano. Entrambe provengono dalla militanza nel M5s. E qualcuno già sussurra: «Stavolta hanno accontentato la base, gli attivisti non ne potevano più dei tecnici mandati da Casaleggio».
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