Harry-paparazzi: 2-0. In meno di due settimane, il principe e neo-papà di Archie (11 giorni) segna un altro punto contro i fotografi che da anni assediano lui e la famiglia con occhi indiscreti e braccia armate dai tabloid. Dopo essere riuscito a sfuggire ai teleobiettivi la notte del parto di Meghan, portando la moglie fuori da Windsor, in un clinica privata di Londra dove alla fine avrebbe partorito (ma i due non hanno ancora confermato la notizia), ora arriva un'altra vittoria per Harry. Sono le scuse pubbliche e il pagamento di una somma «significativa», a titolo di risarcimento, strappate all'agenzia fotografica Splash News (sede a Los Angeles ma uffici sparsi per il mondo), colpevole di aver violato la privacy della coppia e averne «seriamente danneggiato sicurezza e tranquillità».
Per capire a che livello di intrusione sono sottoposti i reali britannici, l'episodio del 9 gennaio, oggetto della contesa in tribunale, è particolarmente significativo. Fu quel giorno che l'agenzia Splash News noleggiò un elicottero per sorvolare la villa nell'Oxfordshire che i duchi di Sussex avevano affittato a titolo privato proprio per avere un po' di riservatezza, visto che era circondata da un'ampia area verde inaccessibile. Un nido perfetto per tenersi lontani dai ficcanaso. Ma non impenetrabile. Fu in quell'occasione che i paparazzi aggirarono l'ostacolo dall'alto, a bordo del velivolo, e riuscirono a fotografare non solo la sala da pranzo e il salotto della proprietà ma anche la camera da letto dei due. Le immagini (corredate anche da video) furono pubblicate dal Times di Londra e da altri media due giorni dopo, una circostanza che alla fine costrinse la coppia ad abbandonare il nido d'amore scelto per le fughe da Kensington Palace, allora residenza ufficiale, prima del trasferimento al Frogmore Cottage di Windsor, ad aprile.
Ma Harry non ha voluto lasciar correre. E ha deciso di portare in tribunale l'agenzia, un colosso che sforna 150mila scatti al giorno da ogni angolo del mondo e che nel 2014, tramite la Corbis Images Uk Limited, dovette risarcire la cantante Adele, anche lei attentissima alla difesa della sua privacy, per aver fotografato il figlio di due anni. Ora pure Harry ce la fa e alla fine strappa un accordo extragiudiziale, che prevede un risarcimento danni che il principe in parte devolverà in beneficienza e in parte userà per ripagare le spese legali. Ma Harry ottiene soprattutto il mea culpa dell'agenzia, che promette di non ripetere l'«errore di giudizio», di non servirsi più di mezzi aerei per fare foto dei duchi e si scusa per lo stress e la sofferenza causati.
I paparazzi sono l'incubo e l'ossessione di Harry da quando la madre, Lady Diana, morì in un incidente stradale a Parigi durante un inseguimento dei fotografi e dopo che lui stesso è stato sbattuto in prima pagina dai tabloid, prima con una divisa nazista durante una festa in maschera e poi nudo durante un party a Las Vegas.
L'ultimo caso di violazione e conseguente risarcimento danni riguardò Kate nel 2017, quando venne fotografata dal settimanale francese Closer in topless, mentre era in vacanza in Provenza, poi risarcita con 100mila euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.