I 5 Stelle vogliono abolire Grillo

L'Assemblea mette ai voti una modifica dello statuto che riduce i poteri del Garante

I 5 Stelle vogliono abolire Grillo
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L'Assemblea costituente del M5s mette nel mirino direttamente Beppe Grillo (nella foto). Come anticipato dal Giornale il 25 agosto scorso, gli iscritti, i vertici e i parlamentari pentastellati puntano al «grillicidio» tramite la votazione di una modifica allo Statuto, da ratificare nella fase finale del «congresso» Cinque Stelle, prevista per il 23 e 24 novembre. Infatti alla resa dei conti sarà messa ai voti la proposta di ridurre i poteri del Garante o di eliminare del tutto la carica oggi ricoperta dal fondatore. «Siamo l'unico partito in Italia ad avere questa anomalia», spifferano i contiani ormai da mesi. Non da meno sono gli attivisti. Che infatti hanno presentato parecchie idee che mirano proprio al depotenziamento o alla cancellazione del Garante. «Vi chiediamo di avanzare delle proposte» per «garantire l'integrità e l'efficienza dei processi decisionali», tra cui «ridurre i poteri del Garante (o eliminarlo del tutto)», si legge nella «Guida alla discussione per il confronto deliberativo del processo costituente del M5s», consultabile sul sito del Movimento. Si tratta di un documento che contiene i temi discussi e valutati dai 300 iscritti e non iscritti estratti a sorte per la fase del «confronto deliberativo» dell'assemblea dei Cinque Stelle. Dopo le prime due giornate di dibattito dello scorso weekend, sabato e domenica si andrà avanti con la discussione sul tema della revisione dello Statuto. Il testo della guida alla due giorni del prossimo fine settimana è integrato da una «Nota metodologica sulle modifiche allo Statuto e al Codice Etico del M5s» scritta dal giurista Michele Ainis. Nel documento si fa riferimento a una serie di «incompatibilità» nello Statuto. Tra queste anomalie ci sono il fatto che il Garante indichi i componenti del Comitato di Garanzia e che lo stesso Comitato proponga una rosa di tre nomi per il Garante. Ma anche l'insindacabilità dell'interpretazione dello Statuto da parte del Garante e la regola per cui sia nominato a tempo indeterminato. È un assalto di Conte alle prerogative di Grillo. Anche se dal giro dell'ex premier minimizzano, parlando di una guida che raccoglie solo le proposte presentate dagli iscritti. «Si profila un grillicidio», dice l'ex deputato del M5s Marco Bella, che invita Conte a «farsi un partito». «Conte fondi un suo partito», gli fa eco l'ex sottosegretario Alessio Villarosa.

Lo stesso leader che deve fare i conti con i malumori sottotraccia di qualche parlamentare per il suo atteggiamento sul caso delle

intercettazioni che coinvolgono l'ex pm Roberto Scarpinato, ora senatore del M5s, difeso strenuamente da Conte. «Chi di giustizialismo ferisce di giustizialismo perisce», sintetizza un deputato grillino nei corridoi di Montecitorio.

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