Matteo Salvini e Luigi Di Maio continuano a punzecchiarsi a distanza. Dopo il "caso Siri" e il botta e risposta sui migranti, i due colleghi di governo battibeccano un po' su tutto. Ma nonostante i problemi (evidenti) entrambi dicono che il "governo deve andare avanti per altri quattro anni". Ospite a Mezz'ora in più, su Rai 3, il ministro dell'Interno ha risposto a diverse domande di Lucia Annunziata, ma il clima si è infiammato quando si è iniziato a parlare dei grillini. "Non mi piacciono - ha sottolinato Salvini - due pesi e due misure in casa Cinque Stelle: Raggi è rimasta al suo posto giustamente, ma qualche altro che neppure è processato o rinviato a giudizio è stato massacrato, questo non è corretto. Sono i giudici che condannano le persone, non i ministri e i presidenti del Consiglio...".
Primo avvertimento. Primo riferimento al caso Siri che inevitabilmente ha incrinato i rapporti fra gli allegati di governo. "Ho firmato un contratto e voglio andare avanti, abbiamo tante cose da fare, la mia parola vale, basta che gli alleati non insultano ogni giorno, ma se lo fanno...", punge Matteo Salvini. E diciamo che gli attacchi dei grillini sono ormai all'ordine del giorno. Il vicepremier leghista ammette che "ci sono attacchi quotidiani, è vero che quotidianamente Di Maio o qualcuno dei 5 Stelle mi attacca o mi insulta, ma mi sono dato l'obiettivo di non rispondere agli insulti e di andare avanti".
Anche sul tema dei migranti, Salvini è chiaro e "i porti restano chiusi. Possono processarmi ma io non cambio idea. Io non voglio la morte di nessun essere umano, voglio solo bloccare le partenze". Nessun dubbio, quindi. Ma è in una delle ultime affermazioni che va a colpire direttamente Luigi Di Maio che si sente ferito e dopo qualche ora replica. "Io in Cdm la settimana prossima interverrò sul decreto Sicurezza bis, la diminuzione delle tasse e l'Autonomia" - dice Matteo Salvini - ma anche sulla necessità di "sbloccare i cantieri, tema che vede i 5 Stelle timidi, ma non si può continuare a dire 'no', anche alla Tav, poi se vogliamo parlare di conflitto di interessi parliamone".
Ma questa accusa dei continui "no" grillini, fanno storcere il naso a Di Maio che imemdiatamente replica da Foggia: "Io sto ancora aspettando le proposte, si dice 'no' ad una proposta scritta. Sto chiedendo un vertice di maggioranza e un tavolo di governo sulla flat tax per capire qual è la loro proposta perchè secondo me la flat tax per il ceto medio si deve fare ma senza aumentare l'Iva. Abbiamo chiesto di votare la legge sul salario minimo orario e loro fanno i vaghi, cosi come abbiamo chiesto diinserire nel decreto Sicurezza una norma sui rimpatri".
Di Maio, quindi, non ci sta per passare come l'uomo dei mille "no" e alza la cresta passando all'attacco. Come? Tirando fuori ancora una volta il tema dei migranti. "Il tema vero è che dobbiamo mettere dei miliardi sugli accordi internazionali di cooperazione e sviluppo per far rientrare nei paesi diproveniennza molti migranti che sono sul nostro territorio e su questo - ha rimarcato il vicepremier grillino - mi aspetto delle proposte o dei sì da parte della Lega".
Per mettere tutti i suoi puntini sulle "i" aggiunge che questo discorso "vale per gli aiuti alle famiglie che fanno
figli. Questi sono i 'sì' che ci aspettiamo noi. Di 'no' non ne abbiamo detti, abbiamo detto solo fateci leggere delle proposte perché per ora leggiamo solo agenzie e titoli".I due sono proprio ai ferri corti...
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