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I collettivi vanno in ferie. La mobilitazione? Dopo il ponte di Ognissanti

L'occupazione e la mobilitazione? Riprendono dopo il ponte. Ecco come la nuova sinistra italiana dei collettivi studenteschi interpreta le lotte

I collettivi vanno in ferie. La mobilitazione? Dopo il ponte di Ognissanti

Sciopero? Sì, ma dopo le feste. Ecco il livello dei collettivi studenteschi di sinistra, che da giorni manifestano all'università La Sapienza di Roma dopo gli scontri con la polizia, da loro stessi provocati dopo aver tentato l'irruzione all'interno dell'aula in cui si teneva un seminario organizzato da Azione universitaria. Al grido di "via i fascisti dall'università", gli studenti hanno cercato di mettere il bavaglio agli organizzatori, che avevano invitato anche esponenti parlamentari di Fratelli d'Italia e giornalisti.

Ebbene, l'occupazione iniziata il 27 ottobre si è interrotta il 28, 24 ore dopo. Tutto risolto? No, macché. I collettivi studenteschi di derivazione comunista dicono di voler continuare la loro lotta per avere un'università "antifascista", "anticapitalista", "ecologista", "transfemminista" e "antirazzista". Ma lo faranno dal 4 novembre in poi. Ma come, dicono di voler combattere contro capitalismo e fascismo e chiudono per ferie? A quanto pare, le priorità di questi studenti che giocano a fare i comunisti di lotta non sono gli ideali ma le gite fuori porta. Non è certo un caso se da oggi fino a domenica prossima hanno deciso di sospendere le contestazioni, che riprenderanno regolarmente il 4 novembre. Eh già, un bel ponte anche per i figli di papà con la maglietta rossa, che avevano probabilmente già organizzato il weekend. E mica si può sacrificare Halloween per una manifestazione.

Giocano a fare i sessantottini ma sono incapaci di mantenere il punto e così ecco che si inventano le manifestazioni e le occupazioni in orario d'ufficio. Mica male questa nuova sinistra che avanza, permeata di estremismi e di ideali stantii, che però si tiene in tasca l'iPhone e chiude per ferie. Il 4 novembre è prevista la ripresa della mobilitazione da parte dei collettivi studenteschi, che ancora non sanno nemmeno cosa vorranno fare, tanto in mezzo c'è il lungo ponte per rifletterci su. Loro rivendicano di voler essere "protagonisti e non utenti" e aborrano il merito perché, poverini, va "a discapito del nostro benessere fisico e psicologico". Poverini, ecco perché hanno bisogno del ponte di Ognissanti!

Intanto, nel mondo reale e non in quello ideologico dei ragazzini viziati con le bandierine rosse, le forze dell'ordine sono in allerta per il 4 novembre.

Nell'attesa di capire se ci saranno anche cortei da parte dei collettivi, l'attenzione è concentrata sull'incapacità di queste organizzazioni di respingere gli estremismi, lasciandosi fomentare e strumentalizzare da chi ha tutto l'interesse a far salire la tensione nelle piazze, già molto calde.

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