Tra i dem è già corsa al 2020 Tutti pazzi per Michelle

Dopo la batosta si guarda al futuro. L'ex first lady è la più amata. Ma spuntano gli outsider: c'è pure Clooney

W ashington, 2019. Sembra ieri che Donald Trump è stato nominato presidente degli Stati Uniti ma è già tempo di nuove elezioni. Tra un anno si sceglie il Commander in chief numero 46 e non c'è tempo da perdere. Altro circo, altra musica, specie tra i democratici, ancora con la coda tra le gambe dopo la bruciante sconfitta di Hillary Clinton. Sono stati anni difficili per l'asinello a caccia dell'uomo, o della donna, ideale per tornare ad occupare lo studio ovale. E dopo il nome di Trump che ha rotto gli schemi tradizionali, anche a sinistra si è guardato oltre il classico modello di candidato fedele alla linea e alla tradizione.

Fantapolitica? Forse, ma anche no. Perché all'indomani della scoppola elettorale già si guarda prossime. C'è già una data fissata, il 3 novembre 2020. E sul tavolo ci sono tanti nomi di possibili runners. Posto Che Sanders e Clinton saranno troppo anziani, ci sono quelli invocati dalla folla, altri possibili, altri ancora fantasiosi o bizzarri. Ma dopo «The Donald» il muro si è rotto e tutto può diventare reale.

Un nome è iniziato a circolare da subito: Michelle Obama. Immediatamente dopo il voto sui social network è partito l'hashtag «Michelle2020», augurandosi che l'ormai prossima ex first lady possa riuscire nell'impresa fallita da Hillary, diventare il primo presidente donna. Dalla sua Michelle ha tantissime armi. Se la Clinton è ingessata e legata al vecchio establishment, Michelle è fresca, nuova, comunicativa e dietro la sua facciata di good wife, si cela una combattente di primo piano. È donna, è moglie, è madre ma anche protagonista di molte campagne importanti a favore dei giovani, dei bambini e dei veterani. È un modello di virtù, non ha ombre o scheletri, è amata dalle donne di tutto il mondo ed è una fantastica oratrice. Avrebbe tutte le carte per scendere in campo da protagonista, quasi potrebbe avere la strada spianata.

Ma non è detto che voglia farlo. È allora c'è un'altra donna in rampa di lancio, Elizabeth Warren. Senatrice democratica, è molto conosciuta negli Usa e le sue posizioni sono vicine sia ai cittadini più maturi che ai più giovani, specie per le idee anti Wall Street. Ha un'ottima dialettica e anche in questa campagna è stata tra le più forti oppositrici di Trump. Ci sono anche altri nomi caldi, forse più legati alla tradizione della vecchia politica ma comunque forti abbastanza da sostenere un'ipotetica corsa alla Casa Bianca. Il governatore di New York Andrew Cuomo, per esempio, è uomo simbolo dei democratici. Molto ambizioso, si è impegnato in varie questioni delicate come il controllo delle armi, l'aumento del salario minimo e le unioni tra omosessuali, diventando così molto popolare. Tra gli outsider figura senza dubbio anche il senatore del New Jersey Cory Booker. Molto apprezzato per le politiche liberali, divenne famoso per aver salvato una donna da un edificio in fiamme ed era nella lista di quelli che sarebbero potuti diventare vice presidente della Clinton.

Ma tra i possibili candidati per così dire credibili ci sono anche nomi in grado di far saltare il banco, in stile Trump. C'è un rapper come Kanye West, famosissimo in America, che ha già dichiarato di voler correre per la Casa Bianca, ricevendo per questo anche l'applauso di Obama con cui vanta ottimi rapporti. Lui porterebbe in dote anche una first lady esplosiva come Kim Kardashian, star dei reality, celebre per le sue forme esagerate. Dalla musica al cinema, anche Dwayne «the rock» Johnson, ex wrestler e attore di action movie, muscolosissimo e super tatuato, ha detto che un giorno, magari nel 2020, potrebbe ambire alla Casa Bianca.

C'è poi un nome, sempre hollywoodiano, che scalda gli animi dei dem. Un bellissimo come George Clooney non è solo facciata. Ha passione e ambizione politica, è amico personale di Obama, ospite d'onore di numerose cene per la raccolta fondi. Piace a tutti, è perfetto per il marketing, ha cultura, dialettica e una moglie bellissima e affascinante come Amal Alamuddin, avvocato con la passione per i diritti umani.

Potrebbe essere il nuovo Ronald Reagan in salsa democratica. George alla casa bianca, what else? Improbabile? Forse. Fantapolitica? Può darsi. Ma nessuno quattro anni fa avrebbe scommesso un dollaro su Trump presidente. Chissà. Il 2020 non è poi così lontano.

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