I deputati dormono a bordo È il reality dei migranti vip

Delrio, Orfini e compagni twittano la loro presenza sulla Sea Watch. Contestati sui social: bella vacanza

I deputati dormono a bordo È il reality dei migranti vip

È l'isola dei famosi del Pd, il Grande Migrante versione vip. Per 18mila euro al mese di stipendio parlamentare un week-end a Lampedusa, in alta stagione, si può tranquillamente fare. Son tornati ragazzi Orfini, Delrio, il siculo Faraone, l'inevitabile Fratoianni (cresciuto alla scuola di Vendola: vicino agli ultimi ma con il reddito dei primi), quando si facevano le vacanze nei campeggi e si dormiva sotto le stelle coccolati dalla brezza marina. Più che l'aria afflitta da tragedia umanitaria, hanno quella da protagonisti di un reality show. Proprio come i naufraghi dell'Isola, anche i parlamentari occupanti la Sea Watch danno aggiornamenti costanti agli spettatori del reality, con un diario di bordo via social curato soprattutto da Orfini, che filma e scatta foto come uno scolaro in gita. Il tramonto sulla Sea Watch con annessa riflessione sulla «crudeltà e barbarie» del governo, poetica anche la lucina della motovedetta che si avvicina nel nero della notte «per far scendere un migrante che non sta bene». E che tatto il post sugli spazzolini da denti lasciati da i membri dell'equipaggio come kit di sopravvivenza dei parlamentari, mai così lontani dalla buvette. Gli avevano anche offerto le cabine, ma è sembrato troppo ai naufraghi del Pd. «Dormiremo sul ponte, sotto le stelle» annuncia Orfini, che poi la mattina dopo aggiorna il diario di bordo con le drammatiche foto del cartone del latte, la caffettiera e le tazze addirittura di plastica. Dei sopravvissuti proprio. Che bella poi la foto ricordo pubblicata mentre i deputati sistemano i materassi sul ponte della nave fuorilegge, preparandosi alla notte col sorriso di chi pensa: dai che stavolta alla gente interessa quel che facciamo. Il problema sarà capire come si possa sviluppare, elettoralmente parlando, l'interesse che certamente molti italiani stanno dimostrando per la scampagnata lampedusana dei nostri eroi. Dai commenti, parrebbe male.

Leggendoli, il senatore Faraone si è arrabbiato: «In vacanza? Venite voi a farla a bordo la vacanza, con questo caldo, sotto i tendoni che sono vere e proprie serre. Siamo orgogliosi si essere qui a bordo, questa notte ci hanno chiesto di partecipare ai turni di sorveglianza ed è stato molto bello partecipare alla distribuzione del pranzo». Poi in collegamento con La7 il senatore Pd si è tradito, raccontando un retroscena inedito. Gli viene chiesto come mai il Pd abbia aspettato due settimane per decidersi ad andare a Lampedusa. Risponde il parlamentare Dem: «Non abbiamo deciso di venire, noi abbiamo rispettato la volontà dell'equipaggio del Sea Watch, noi avremmo voluto essere qui dal primo giorno a solidarizzare ma ci hanno chiesto di non venire per evitare strumentalizzazioni». Quindi la Ong ha dato disposizioni precise al Pd su quando e come muoversi, gli chiedono dallo studio sconvolti dalla involontaria rivelazione del senatore in tenuta da mozzo. «No no, eravamo noi a chiamarli» risponde Faraone, peggiorando la situazione. «Bene, abbiamo appreso che la Ong era in contatto diretto con i parlamentari del Pd e se è stata 14 giorni a largo di Lampedusa è perché c'era un interesse a fare un'azione politica in Italia insieme al Pd contro il ministro Salvini, quindi non per salvare i migranti ma per fare un atto politico» riassume il leghista Molinari.

In un tweet Salvini invece dice che «solo in Italia ci sono politici che vanno a bordo di una nave che se ne è fregata delle leggi. Vanno arrestati». Poi dopo che il Pd insorge («intervenga Fico!»), il ministro rettifica: intendeva i membri dell'equipaggio, mentre «ai parlamentari del Pd auguro buona gita a Lampedusa».

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