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I "fab four" segnano la linea dinastica di ieri, oggi e domani

I "fab four" segnano la linea dinastica di ieri, oggi e domani

L a regina e i suoi eredi. Titolo e porta ritratto natalizio. I nuovi fab four del Regno Unito, non più i Beatles ma i Windsor, un secolo di storia riassunta nella fotografia che ha chiuso l'anno accidentato. Non si direbbe, osservando, l'immagine che raccoglie, nella sala del trono, il passato, il presente e il futuro del regno, unito per la preparazione del pudding e per spiegare ai sudditi e al resto del mondo che la casa reale, più famosa al mondo, non cambia, non muta le proprie abitudini, resta uguale nella tormenta di accidenti che l'hanno scossa in questi quasi cento anni.

Elisabetta II sorride, è una notizia bella, la spilla blu, probabilmente uno zaffiro, risalta, come il suo sorriso, sull'abito bianco, altri monili, orecchini e due fili di perle, completano lo scatto ma è la borsetta, stavolta nera, il marchio di fabbrica al quale la sovrana non abdica nemmeno in bagno. La capigliatura è ariosa, reduce dallo coiffeur di corte. Alle spalle di Elisabetta figlio e nipote, un accennato gonfiore allo stomaco turba il profilo elegante di Charles, l'erede principale indossa un gessato ordinario con i pantaloni orribilmente addormentati sulle scarpe. Il figlio William ha il sorriso di Diana, figurerebbe più alto del padre che però è stato collocato su un gradino superiore del piccolo palco, per evitare confronti. Charles appoggia paternamente la mano sulla spalla di George che veste una incredibile camiciola bianca su un pantalone in rigoroso tartan e ha il grugno di chi conosce il proprio avvenire.

L'Inghilterra sta per uscire dall'Europa ma i Windsor proseguono la loro avventura storica che supera qualunque ostacolo, attentati, guerre, tradimenti, divorzi, scandali sessuali e contabili, morti atroci, matrimoni imprevisti. Elisabetta II sorride al fotografo e alla rassegna di accadimenti, lei vive e regna, il suo consorte, dopo aver viaggiato tra mari e fuitine amorose, oggi frequenta ospedali e sale di pronto soccorso, la nuora Camilla è uscita dai radar, gli ultimi arrivi a corte stanno cercando la collocazione migliore. Kate è bella, raffinata ma anonima come una fetta umida di toast, Meghan ha sconvolto cerimoniali, usi e costumi, al punto che, insieme con il marito Harry, non figura nelle fotografie incorniciate che occupano la scrivania della sovrana. Eppure i Windsor, diversi e uguali, formano una famiglia anche se Giorgio VI, padre di Elisabetta, volle portare una correzione: «Non siamo una famiglia, siamo un'azienda». Da quell'azienda se ne era andato Edoardo, ubriaco dell'americana Wally; un'altra americana, Meghan, ha fatto perdere la testa al pronipote di Bertie ma si presume che, questa volta, non ci saranno fughe e abbandoni del potere, Harry non abdica da nulla, perché prima che possa diventare re d'Inghilterra dovrà mettersi in coda. E comunque lui, insieme con l'improbabile Andrea, un altro alle prese con le trappole yankee, è fuori dalla fotografia natalizia, entrambi esclusi, forse puniti, infine ignorati dalla madre, nonna e regina. La quale si è concessa al porta-ritratto famigliare dopo aver partecipato alla confezione del pudding natalizio che ha visto George masterchef, in prima fila con gli attrezzi da cucina mentre suo padre, la nonna e il nonno stavano attenti a che non accadesse l'imprevisto.

Per la cronaca, propongo gli ingredienti del suddetto dolce natalizio, un'idea per rovinarvi la giornata: 120 grammi di uva sultanina, 80 di zucchero di canna, 120 grammi di ribes, 1 arancia, 120 grammi di uva passa, mezzo limone, 80 grammi di frutta disidratata, due fette di mela, 120 grammi di strutto, una manciata di spezie varie, 80 grammi di pangrattato, 75 ml di birra scura, 60 grammi di farina, 5 ml di rum, 10 grammi di zenzero, 5 ml di brandy, 20 grammi di prugne, 12,5 di vino madera, 10 grammi di mandorle, 12,5 ml di sherry, 1 uovo, 2,5 ml di latte, un pizzico di sale e uno di semi di papavero. Per il procedimento, alla prossima fotografia.

Quando degusterete il tutto, capirete perché si dica: Dio salvi la Regina.

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