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I genitori ora sbottano: "Abbandonati, serve un ministro per la disabilità"

Inviata una lettera a Mattarella per chiedere il ripristino di un dicastero dedicato: "C'è uno scarso coordinamento". E adesso scatta la petizione

I genitori ora sbottano: "Abbandonati, serve un ministro per la disabilità"

Un grido d'allarme che continua a risuonare ma che resta ancora inascoltato. I genitori dei ragazzi con disabilità chiedono una maggiore considerazione da parte dello Stato, che dovrebbe tutelare soprattutto i cittadini più deboli. Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato dello sfogo di alcune famiglie con bimbi affetti da autismo, che hanno rivolto un appello chiaro sia al presidente del Consiglio Giuseppe Conte sia al ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina: "Solo proclami e task force, nessuno ci ha ascoltato e così ci hanno abbandonato. Bisogna ascoltare le persone e le associazioni di riferimento trovando delle soluzioni a dei problemi che sono sotto gli occhi di tutti". Specialmente in questo periodo di emergenza andrebbe trovato un compromesso tra salute, diritto allo studio e benessere economico, ma l'impressione è che il governo giallorosso non si stia muovendo in questa direzione: "Osservo in generale un ricorso eccessivo allo strumento della task force; ne sono state fatte tante (forse troppe) e tutte hanno visto coinvolgere un numero importante di esperti. Pochi (forse nessuno) mi risulta quelli dedicati alla disabilità".

Effettivamente le criticità riguardano anche l'ambito scolastico: si parla di un rientro parziale su banchi, con il ricorso all'educazione a distanza. Una chiusura così prolungata provoca molteplici ed evidenti danni, specialmente nel caso di soggetti autistici che sono abituati alla propria routine e che necessitano di percorsi personalizzati: "Una personalizzazione che già a scuola è difficile assicurare per via del taglio progressivo delle ore di sostegno (non vi è di fatto mai un rapporto 1:1), cosa che rende sostanzialmente impossibile la sua implementazione a distanza". Perciò Andrea Buragina, contattato in esclusiva da ilGiornale.it, ha lanciato una richiesta precisa: "Bisogna ripristinare il Ministero per la Disabilità". Lo scorso autunno, quando si è passati dall'esecutivo M5S-Lega a quello M5S-Pd, è scomparso il dicastero dedicato: oggi appare evidente come ci sia uno "scarso coordinamento fra i vari Ministeri relativamente alle tematiche legate alla disabilità, che tocca in maniera trasversale diversi aspetti della vita delle persone e dei loro familiari".

La petizione

Bisognerebbe dunque ripristinare un Ministero ad hoc in grado di consentire un collegamento e un coordinamento tra governo centrale e Regioni per soddisfare le esigenze delle famiglie con figli disabili: una figura di raccordo indispendabile. La richiesta è stata inoltrata dal socio dell'Angsa Lombardia (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) mediante una lettera inviata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, esprimendo anche la delusione per l'operato politico: "Nella pianificazione della cosiddetta fase 2 sono rimasto particolarmente perplesso a causa di provvedimenti presi non in maniera tempestiva e senza prendere nella dovuta considerazione le esigenze delle persone più fragili".

Buragina ha lanciato su change.org una petizione indirizzata al capo dello Stato e intitolata "Ridateci il ministro della Disabilità!" che mira proprio a reintrodurre questa figura. Il fatto di aver perso per strada il dicastero in questione aveva alimentato molte perplessità, ma i giallorossi avevano dato ampie garanzie in merito al fatto che non si sarebbe trattato di un disimpegno. "Penso che soprattutto in una fase come questa, in cui l'attenzione è principalmente su altri temi, Conte non riesca purtroppo - nonostante le buone intenzioni - a dare le dovute attenzioni al mondo della disabilità", fa notare il padre di un ragazzo autistico. Pertanto è più che comprensibile la richiesta avanzata per tentare di avere un'attenzione diversa e maggiore nei confronti di queste problematiche. "Quella di un ministro dedicato era un'idea molto innovativa".

Il governo dovrebbe ascoltare il grido d'allarme e fornire risposte immediate: i cittadini più fragili non possono aspettare e non devono essere lasciati indietro.

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