Nei giorni più caldi per il governo, mentre l'esecutivo si prepara al confronto finale con l'Europa sulla manovra, l'eco delle proteste dei gilet gialli francesi si fa sempre più assordante anche in Italia. E c'è chi decide di cavalcare l'onda della battaglia parigina per mandare un messaggio all'Unione Europea.
Il vicepremier Matteo Salvini ne parla su Rai 3 intervistato da Lucia Annunziata a Mezz'ora in più, riferendosi all'atteggiamento della Commissione europea rispetto alla legge di bilancio. «Qualcuno vuole che anche da noi ci siano scene come a Parigi?», chiede il leader della Lega. «No, io voglio prevenirle intervenendo sulle imprese, ma anche sui nostri cinque milioni di poveri, con una manovra equilibrata. Ci vuole buonsenso e moderazione, ma a Bruxelles non possono metterci due dita negli occhi. Mi rifiuto di pensare che, con quello che sta succedendo per uno zero in più o in meno qualcuno pensi a sanzioni, a commissariamenti».
Il fantasma delle proteste parigine, dunque, per sollecitare l'Europa ad ammorbidirsi.
«È evidente che chi semina povertà poi raccoglie protesta», ha detto Salvini ai suoi, scatenando la reazione del ministro.
E poi c'è Beppe Grillo. Anche lui a suo modo cerca di cavalcare le proteste d'Oltralpe. Dice di essere d'accordo su tutto con i gilet gialli, tranne sul motivo che ha fatto scattare la scintilla, e cioè l'aumento delle accise per i carburanti. «I gilet gialli - dice il fondatore del Movimento Cinque Stelle - hanno venti punti di programma, non parlano solo di tasse, vogliono il reddito di cittadinanza, pensioni più alte...tutti temi che abbiamo lanciato noi, ma sui giornali finiscono per aver contestato le tasse sulla benzina, cioè l'unica cosa giusta che ha fatto Macron». E in serata si allinea anche Alessandro Di Battista con un post su Facebook: «Le richieste dei Gilet gialli sono sacrosante, così come sacrosanta è la loro battaglia contro questa stramaledettissima globalizzazione che - tra l'altro - oltre ad aver distrutto diritti sociali ad ogni latitudine ed aver provocato l'esplosione degli esodi di massa, ha addirittura tradito il suo mandato».
E poi: «Altro che libero mercato, il sistema neoliberista negli ultimi 20 anni ha solo rinvigorito i monopoli delle élite.
Credo che il Movimento 5 Stelle debba dare il massimo supporto a questo movimento di cittadini francesi che chiede diritti, salari giusti, la fine dell'impero delle privatizzazioni e il controllo della finanza da parte degli Stati». Parole che certo rilanceranno le polemiche. E non solo tra i pentastellati.
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