I grillini a Matteo: voti contro il tuo governo. Ma loro lo fecero due volte con il no alla Tav

Già dimenticate le mozioni "blocca cantiere" presentate con Conte premier

I grillini a Matteo: voti contro il tuo governo. Ma loro lo fecero due volte con il no alla Tav

L'attacco è deciso, Giuseppe Conte alza la voce. Dopo le prime bordate contro la Lega sul green pass durante l'intervista ad Agorà su Rai3, il presidente del M5s torna sull'argomento da Treviglio, provincia di Bergamo, dove si trova per una tappa del suo tour in giro per l'Italia. Abito scuro, camicia bianca, via la cravatta e la pochette, l'ex avvocato del popolo italiano se la prende con il Carroccio, che per la seconda volta ha votato insieme alle opposizioni sull'obbligo del Green Pass, stavolta per i ragazzi dai 12 anni in su. «La Lega chiarisca la sua posizione perché su questo non si può scherzare», l'affondo che sa di minaccia. «Nel giro di poche settimane la Lega ha adottato tre posizioni differenti, approvazione in Cdm, astensione e voto contrario in commissione e aula», scocca dardi l'ex premier. Conte sottolinea che la Lega «ha assunto una responsabilità», quella di stare in maggioranza, quindi «deve essere conseguente». Per tutta la giornata Matteo Salvini e i suoi sono sotto il fuoco incrociato di Pd e Cinque stelle. Dal Movimento arrivano le prese di posizione più aggressive contro l'atteggiamento dei leghisti, accusati di stare con un piede in due staffe. Un po' al governo, un po' all'opposizione. Che poi è il comportamento tenuto dal M5s in più occasioni durante questi anni al potere.

Il caso più simile è la Tav. È il 7 agosto del 2019, i grillini sono ancora in maggioranza insieme alla Lega. L'esperienza gialloverde è agli sgoccioli. Al Senato i pentastellati presentano una mozione contro la realizzazione dell'Alta velocità. La Lega mette in chiaro che bisogna realizzare l'opera. D'altronde lo stesso premier Conte, qualche giorno prima, aveva precisato che bisognava completare la Torino-Lione. E però il Movimento ha necessità di compiere un'azione di testimonianza. Tocca tenere insieme spinte diverse. Le barricate in Val di Susa e la realpolitik a Palazzo Chigi. Un po' al governo, un po' all'opposizione. Così, quel giorno a Palazzo Madama, gli stellati votano contro il premier da loro indicato e contro il partner di maggioranza, la Lega oggi tacciata di ambiguità. Ben 110 senatori (tutti i 107 del M5s) appoggiano la mozione No-Tav. I voti contrari sono 181. Il governo crollerà poco dopo, ma non a causa di questo voto.

Sulla Tav il Movimento si è comportato in modo simile anche più recentemente. A dicembre dell'anno scorso - quando il governo era giallorosso con il Pd - i parlamentari grillini in commissione si sono astenuti per due volte sull'ok al contratto per il completamento della grande opera. Il 23 dicembre, sotto Natale, i deputati stellati in Commissione Trasporti escono dall'aula al momento del voto.

Stessa scena in Senato, il 28 dicembre, in Commissione Lavori Pubblici. Anche allora il governo non subisce scossoni. Il Conte bis andrà in crisi dopo le vacanze di Natale, con le dimissioni delle ministre di Italia viva, per altri motivi.

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