La decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo che ha archiviato il caso di Silvio Berlusconi è arrivata dopo il ritiro del ricorso da parte dei legali del Cavaliere. Una scelta, quella della difesa dell'ex premier, avvenuta dopo la riabilitazione da parte della giustizia italiana e per evitare "nuove tensioni" sull'Italia.
"Il presidente Berlusconi a seguito di una ingiusta sentenza di condanna era stato privato, con indebita applicazione retroattiva dalla cosiddetta legge Severino, dei suoi diritti politici con conseguente decadenza dal Senato", hanno detto gli avvocati Franco Coppi, Bruno Nascimbene, Andrea Sacucci e Niccolò Ghedini, "Nell'aprile di quest'anno l'intervenuta riabilitazione ha anticipatamente cancellato gli effetti della predetta legge. La Corte EDU a distanza di quasi 5 anni dalla proposizione del ricorso, a quella data, non aveva ancora provveduto. Ovviamente, così come riconosciuto quest'oggi dalla stessa Corte, non vi era più necessità di proseguire nel ricorso essendo ritornato il presidente Berlusconi nella pienezza dei propri diritti politici.
Non vi era dunque più alcun interesse dopo oltre 5 anni di ottenere una decisione che riteniamo sarebbe stata favorevole alle ragioni del presidente Berlusconi ma che non avrebbe avuto alcun effetto concreto o utile, essendo addirittura già terminata la passata legislatura. Una condanna dell'Italia avrebbe altresì comportato ulteriori tensioni nella già più che complessa vita del Paese, circostanza che il presidente Berlusconi ha inteso assolutamente evitare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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