Sono 14.078 i nuovi casi di coronavirus registrati ieri, 521 le vittime. Ancora la Lombardia la regione con il numero più alto dei di casi: 2.234 nelle ultime 24 ore. Tuttavia, nella lettura dei dati settimanali messa a punto dalla fondazione Gimbe, si registra un calo della curva dei contagi grazie alla zona rossa di Natale. Nonostante una lieve flessione di decessi, ricoveri e terapie intensive, i dati rimangono però sopra soglia di saturazione in 11 regioni. I nuovi casi di Covid passano dunque a 97.335 da 121.644 della settimana precedente, -20%, a fronte di un significativo (e anomalo) calo del rapporto positivi/casi testati (19,8% rispetto a 29,5%).
Sul fronte ospedaliero, rileva Gimbe, si riducono i ricoverati con sintomi ( -4,3%) e le terapie intensive (-5,7%); in lieve calo i decessi (-4,4%). «Dopo due settimane di lenta risalita di tutte le curve che riflettevano gli allentamenti pre-natalizi - commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - si osserva una riduzione dei nuovi casi grazie agli effetti del decreto Natale».
Sul fronte vaccini invece incombe il rischio della seconda dose. Al 20 gennaio sono state consegnate alle Regioni 1.558.635 dosi, di cui 1.250.903 già somministrate (80,3%), con inevitabile rallentamento negli ultimi giorni. Tuttavia, solo 9.160 persone hanno completato il ciclo vaccinale, mentre 13.534 persone avrebbero già dovuto ricevere la seconda dose. «Tenendo conto dei possibili ritardi di consegna, anche comunicati last minute - spiega Cartabellotta - è fondamentale che in questa fase le Regioni accantonino i vaccini per la somministrazione della seconda dose. La campagna vaccinale non è una gara di velocità: l'unità di misura su cui confrontarsi, sia con gli altri Paesi, sia tra le Regioni, non è infatti il numero di dosi somministrate, ma la percentuale della popolazione che ha completato il ciclo vaccinale, garanzia di efficacia del 94-95% nel prevenire il Covid».
La Commissione europea ha pubblicato un documento che evidenzia le azioni necessarie per intensificare la lotta contro la pandemia.
«Gli obiettivi delineati sulle coperture vaccinali - commenta Renata Gili, responsabile Gimbe Ricerca sui Servizi Sanitari - prevedono la vaccinazione delle persone over 80 entro la fine di marzo e il 70% degli adulti entro la fine dell'estate, richiedendo un'accelerazione che, con le attuali criticità, sembra ardua da raggiungere».
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