Londra - Sono ricchissimi ed è tutto merito loro. A trent'anni dalla sua nascita la lista dei Paperoni del Regno Unito fotografa un Paese dove a vincere è l'imprenditore che ha costruito la propria fortuna. Spesso i loro nomi dicono ben poco al grande pubblico che spesso ignora chi ci sia dietro le grandi industrie e le aziende immobiliari e della finanza e che sarebbe sorpreso di conoscere la storia di alcuni di loro. Multimilionari nati poveri che in pochi decenni hanno costruito veri e propri imperi. Come il primo della classifica, Jim Ratcliffe, con un patrimonio calcolato in 21 miliardi di sterline, proprietario del gigante chimico Ineos. Mister Radcliffe da piccolo viveva in una casa popolare di Manchester, non riuscì a tenersi il suo primo lavoro per più di tre giorni e mise in piedi la sua prima compagnia soltanto a 40 anni, grazie a un'ipoteca sulla sua casa. Un esordio difficile che gli ha portato fortuna. Anche Tony Pidgley, che possiede un patrimonio di 310 milioni in una compagnia di costruzioni è un orfano vissuto nei primi anni di vita in una carrozza abbandonata di una ferrovia in disuso, mentre Penny Street, ha fondato l'agenzia di collocamento Ambition quando era ancora una madre single che abitava in un rifugio per senzatetto.
Tra i primi dieci personaggi più ricchi d'Inghilterra si ritrovano però anche delle vecchie conoscenze come Sri e Gopi Hinduja, i due fratelli indiani entrambi ultra ottantenni, a capo dell'omonimo impero industriale e finanziario che copre decine di settori, dall'informazione all'energia, dalle proprietà immobiliari alla sanità privata. Affarista, ma anche grande filantropo è il terzo classificato, Sir Len Blavatnik, che grazie alle sue donazioni si è meritato nel 2017 anche il cavalierato. Proprietario della Warner Music Group, ucraino di nascita e cittadino britannico dal 2010, ha visto dare il suo nome alla nuova ala della Tate Modern e all'ingresso ristrutturato del Victoria and Albert Museum.
Si descrive come «una madre chioccia» la donna più ricca della lista e sicuramente le sue sono uova d'oro. Charlene De Carvalho-Heineken, sessantre anni, a capo della dinastia della famosa birra, lo scorso anno ha incrementato il proprio patrimonio di un vertiginoso 20% anche se non può dire di aver cominciato da zero. È alla guida dell'azienda dal 2002, dopo la morte del padre Freddy Heineken e ammette che da giovane non le garbava che la gente la collegasse a una delle bevande più amate del mondo. «Quando andavo a scuola ha raccontato non mi piaceva il fatto che il mio nome si trovasse in ogni bar, ma adesso è ok». Che dire, ci sono prove peggiori da superare.
Tra le nuove entrate di quest'anno anche l'attore Daniel Craig, l'interprete dell'ultimo James Bond. Insieme alla moglie Rachel Weisz, anche lei attrice, si aggiunge alla lista dei milionari con un patrimonio calcolato sui 125milioni. È il quarto 007 ad entrare nella Rich List e sicuramente quello più ricco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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