I prefetti litigano, Renzi e Marino anche

Roma Defenestrato ma non placato. Ignazio Marino «punta» Matteo Renzi, postando su Facebook un attacco al premier. «Continua a dire “basta polemiche” ma poi insiste negli insulti e nelle provocazioni”», scrive l'ex sindaco, parlando di «bulimia del potere che elimina gli anticorpi democratici». Marino, poi, sintetizza così il lungo braccio di ferro di Renzi col Campidoglio: «Voleva Roma sotto il suo diretto controllo e se l'è presa, utilizzando il suo doppio ruolo: come segretario del partito ha voluto che i 19 consiglieri del Pd si dimettessero, come presidente del Consiglio ha sostituito il sindaco, legittimamente eletto, con un prefetto», Tronca, che «farà capo», prosegue Marino, «allo stesso presidente del Consiglio». Insomma, l'ex primo cittadino comincia a togliersi qualche sassolino dalle scarpe e replica al premier, che negli ultimi giorni ha parlato di «congiure di palazzo» inventate da chi «ha fallito la prova dell'amministrazione» poi annuncia: «Potrei candidarmi alle primarie». Intanto, nella Roma «demarinizzata» ci si prepara al Giubileo, proprio l'evento alla cui riuscita («sarà un successo come lo è stato l'Expo») tiene il premier. Ieri sia il prefetto Franco Gabrielli che il commissario Francesco Paolo Tronca hanno partecipato al comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica al Viminale. Il piano di sicurezza per il Giubileo prevede l'arrivo da subito di 1.100 agenti, tra poliziotti, carabinieri e fiamme gialle, a rinforzare gli organici nella capitale, oltre all'assunzione straordinaria di 2.500 nuove unità delle forze dell'ordine per poter far fronte ai tanti compiti individuati per la sicurezza, dall'attività preventiva e di controllo del territorio al controllo dello spazio aereo (violato in occasione dei funerali Casamonica), dalla protezione delle personalità italiane o straniere alla pianificazione delle emergenze e all'antiterrorismo. Oltre a Roma, i rinforzi andranno a rimpolpare anche le questure di altre città che ospitano importanti luoghi di culto: Ancona, Foggia, Padova e Perugia. Nonostante i numeri in ballo per la sicurezza, il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, assicura che «Roma non apparirà come una città militarizzata». Il prefetto Gabrielli, che ieri ha incontrato il premier Renzi, avrà il compito di mantenere il «raccordo operativo» tra amministrazioni dello Stato ed enti territoriali.

Ancora non certa la rosa dei nomi dei subcommissari con i quali Tronca - che a differenza di Gabrielli non ha ancora incontrato Renzi - guiderà il Campidoglio. I nomi li farà Gabrielli, Tronca potrà decidere a quale casella assegnarli. E l'attesa della definizione dei ruoli e dei poteri tra i «due prefetti» crea attriti e potenziali invidie, nonostante gli attestati di stima tra Tronca e Gabrielli il giorno della nomina. Tra i possibili subcommissari spunta il nome di Achille Serra, ex prefetto di Roma.

In pole anche il sovrintendente dell'Opera di Roma, Carlo Fuortes, e direttamente da Expo Marco Rettighieri, general manager construction dell'evento milanese, e Gloria Zavatta, responsabile sostenibilità dell'Expo. Tra i papabili pure l'ex ministro Anna Maria Cancellieri.

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