
Nessuno dimenticherà gli occhi del cane Diego morto di stenti in un garage di Fabbrico, il cane di Giugliano, morto legato sotto il sole, il cane eroe Bruno, straziato a Taranto da polpette con chiodi, e il cane Merlino sgozzato e smembrato da un extracomunitario a Naro. A due mesi dalla sua entrata in vigore della legge Brambilla ci sono i primi risultati. "Più cittadini segnalano, più agenti intervengono, più magistrati applicano la norma conferma l'onorevole Vittoria Michela Brambilla (nella foto), presidente Leidaa, che la legge l'ha scritta e fatta approvare -. La legge funziona e per l'Italia è una grande vittoria di civiltà". Sono oltre cento le segnalazioni inviate alla Leidaa, cui hanno fatto seguito gli interventi delle forze dell'ordine con conseguenti denunce delle procure. E ora, i cittadini attendono l'applicazione delle pene previste. I reati più contestati sono: abbandono di animali con conseguente morte, maltrattamento e uccisione con crudeltà. Nel Mezzogiorno si registra soprattutto un maggior numero di combattimenti tra cani e corse clandestine, mentre nel Nordest prevale il traffico di cuccioli. Hanno visto l'applicazione della legge il caso dell'"eroe" Bruno, quello di un cane rinchiuso in gabbia al buio senza acqua e cibo a Mantova, quello di un cane ridotto pelle e ossa a Sassari, il cui proprietario è stato denunciato; a Taranto un uomo è stato denunciato per avere picchiato il cane, sono state elevate sanzioni per il cane tenuto alla catena e, per la prima volta, c'è stato l'affidamento ad associazioni degli animali posti sotto sequestro. "Questa estate lo dimostra con chiarezza - spiega la presidente Brambilla -. Siamo passati dallo "scandalo che indigna" alla giustizia che funziona.
Perciò Leidaa pratica una politica di "tolleranza zero" e denuncia, ove ne ricorrano gli estremi, tutti i fatti che possano configurarsi come reati contro gli animali. È l'inizio di una stagione nuova per la tutela degli animali in Italia".