Il Trentino paga i privati per accogliere i migranti

È questa la soluzione trovata dall'assessore alle Politiche Sociali, Luca Zeni, per risolvere l'emergenza profughi in Trentino

Il Trentino paga i privati per accogliere i migranti

Il sistema dell’accoglienza del Trentino sta per andare in tilt. Sono solo 40 i comuni che ospitano gli oltre 1300 tra profughi e richiedenti asilo presenti nella Regione e finora sono stati collocati in appartamenti privati per favorirne l’integrazione. Ma, ora, come spiega Il Trentino, questo rischia di non bastare più e perciò l’assessore alle Politiche Sociali, Luca Zeni, è stato chiaro: “O nelle case o negli alberghi.

Per l’assessore il principio da seguire “è che ognuno si faccia carico di una parte in modo da poter portare avanti il modello più funzionale, che è quello dei piccoli numeri. In un piccolo paese avere dieci profughi è molto meno impattante che ospitarne cento”. Pertanto, secondo i calcoli dell’assessore, quando si raggiungerà quota 1500 profughi, il rapporto sarà di 3 profughi ospitati ogni mille abitanti.“Siccome i numeri sono in aumento abbiamo bisogno di maggiore impegno da parte dei territori per una distribuzione equa. Lo abbiamo detto ai Comuni, non per chiedere loro di trovarci immobili pubblici, perché sappiamo che ce ne sono pochi, ma per facilitare la possibilità di comunicazione con i privati, spiegando loro che il contratto di affitto è stipulato con la Provincia, che è flessibile e garantito con determinati importi”, ha proseguito l’assessore Zeni. Insomma, cari trentini, non preoccupatevi di nulla tanto paghiamo tutto noi ma di comuni sensibili a questo modello d’accoglienza ce ne sono stati, appunto, solo 40.

E allora che fare? La soluzione per Zeni è molto semplice: “nel momento in cui non riusciremo a seguire questo modello, dovremo trovare strutture più grandi, dalla ventina di persone - come quella di Pinè - in su”. “Finora è in questi che abbiamo trovato disponibilità. Inoltre, trattandosi di privati, in alcune zone turistiche essi non sono stimolati ad accettare, perché ricevere 130-150 euro al mese a profugo non è concorrenziale”, dice Zeni paragonando quasi i richiedenti asilo a una merce di scambio. “Alcune offerte di albergatori, per strutture anche magari dismesse, le abbiamo ma sono l'extrema ratio”, spiega ancora sottolineando perciò di voler dare la precedenza al modello basato sui piccoli nuclei.

Il leader di FdI, Giorgia Meloni, sul suo profilo Facebook, ha criticato duramente l’iniziativa.“La sinistra che governa la Provincia Autonoma di Trento – scrive - pagherà tutte le spese ai privati che vorranno mettere a disposizione le loro case per accogliere gli immigrati: affitto, vitto e pulizie incluse. Non solo: persino gli eventuali danni che i sedicenti profughi potrebbero causare sarebbero ripagati”.

E aggiunge: “la Provincia chiarisce che gli alloggi devono avere ‘grandi spazi esterni e tv satellitare’ e che se non si troveranno appartamenti sufficienti bisognerà usare anche alberghi e strutture ricettive. Chi paga questo servizio a 5 stelle? Ovviamente i contribuenti italiani, inclusi quelli che vengono sfrattati e che non possono nemmeno più permettersi di pagare il canone della casa popolare. Indecente”.

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