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I renziani che tengono sotto scacco il Parlamento

Matteo Renzi, nel corso della decima edizione della Leopolda, aveva assicurato che entro la fine dell'anno Italia Viva sarebbe arrivata a quota 50 parlamentari. Ma, per il momento, si ferma a quota 45: 28 deputati e 17 senatori

I renziani che tengono sotto scacco il Parlamento

“Saremo cinquanta parlamentari entro la fine dell'anno” era la promessa fatta da Matteo Renzi nel corso della decima edizione della Leopolda. Un obiettivo non irraggiungibile ma, per il momento, Italia Viva si ferma a quota 45: 28 deputati e 17 senatori.

Numeri che dimostrano quanta fatica faccia la nuova “start-up” di Renzi a decollare, con i sondaggi che la inchiodano al 5-6%. Numeri non esaltanti, ma che “pesano” dal momento che l’esigua pattuglia di renziani è tanto agguerrita quanto decisiva per la tenuta del governo. La compagine parlamentare di Italia Viva, però, più che un esercito forte e compatto sembra un mix tra fedelissimi del leader, peones e riciclati provenienti da altri partiti.

I big di Italia Viva

Alla Camera il capogruppo è Maria Elena Boschi, ex ministro delle Riforme nel governo Renzi ed ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio nell’esecutivo di Paolo Gentiloni. Il capogruppo a Palazzo Madama è Davide Faraone, già sottosegretario al ministero della Salute nel governo Renzi e al Miur con Gentiloni premier. Renziano della prima ora, lascia il Pd di Nicola Zingaretti che lo scorso luglio ha annullato la sua elezione a segretario siciliano del partito per presunte irregolarità nel corso delle primarie regionali.

Tra i “fedelissimi” non può mancare il coordinatore nazionale del partito, l’ex franceschiniano Ettore Rosato, capogruppo del Pd nella passata legislatura e attualmente vicepresidente della Camera. L’altro coordinatore di Italia Viva è Teresa Bellanova, senatrice e ministro dell’Ambiente, che ricopre anche il ruolo di capodelegazione del partito nel Conte-bis. Il secondo esponente nel governo è Elena Bonetti, politico proveniente dal mondo cattolico ma favorevole ai matrimoni omosessuali e allo ius culturae che, dopo essere stata ‘trombata’ alle Politiche del 2018, è stata riciclata come ministro per la Famiglia. Un altro fervente sostenitore dei diritti Lgbt è Ivan Scalfarotto, attualmente sottosegretario al Ministero degli Esteri.

I deputati di Italia Viva

Tra i deputati di punta troviamo il radicale Roberto Giachetti, noto per i suoi scioperi della fame e per la sua ostilità nei confronti del M5S. Dopo aver votato la fiducia per il voto sul taglio del numero dei parlamentari, ha annunciato una raccolta firme per abrogare tale riforma costituzionale. Probabilmente è ancora scottato dalla sconfitta alla comunali di Roma del 2016 per opera di Virginia Raggi. Un altro acerrimo avversario dei grillini che governano la Capitale è Luciano Nobili, marito della giornalista Elisa Calessi, che secondo il Corriere della Sera risulta essere ancora un dipendente del Pd dove lavorava come funzionario, dopo aver mosso i suoi primi passi in politica tra le fila della Margherita. Michele Anzaldi, ex portavoce di Francesco Rutelli ai tempi della sindacatura di Roma, figura come dipendente nel settore comunicazione del partito. Lui, però, si è immediatamente difeso da questa accusa precisando di avere "dato le dimissioni dal Partito democratico da oltre un mese: il 26 settembre ho inviato una lettera all'ufficio del personale del partito”.

Sempre provenienti dal Pd troviamo: il responsabile economico di Italia Viva Luigi Marattin; Matteo Colaninno, figlio di Roberto; già sottosegretario nei governi Renzi e Gentiloni ed ex presidente della Basilicata, Vito De Filippo; l’ex sottosegretario del ministero della Giustizia negli ultimi tre esecutivi a guida Pd, Cosimo Maria Ferri; la vittima di stalking Lucia Annibali e Raffaella Paita, la sfidante di Giovanni Toti alle ultime Regionali in Liguria.

I deputati trasfughi da un partito all'altro

Gianfranco Librandi è stato eletto tra le fila del Pd, ma nella passata legislatura era un deputato di Scelta Civica, mentre Giacomo Portas è entrato alla Camera come democratico, anche se dal 2004 è a capo dei Moderati, un partito territoriale molto attivo in Piemonte. L’ex sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi, invece, entra in Parlamento per la prima volta nel 2008 con Forza Italia e cinque anni dopo viene rieletto con il Pdl. Dal 2013 ad oggi ha prima seguito Angelino Alfano aderendo al Nuovo Centro Destra, poi ad Alleanza Popolare dell’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin e, infine, è passato ad Italia Viva. L’ex sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, invece, ha scelto il partito di Renzi dopo aver trascorso la sua prima legislatura (2006-2008) con Rifondazione Comunista, la seconda (2008-2013) prima con Sel e poi nel Pd dove è stato fino a due mesi fa. Da Liberi e Uguali, invece, proviene Giuseppina Occhionero, il cui collaboratore Antonello Nicosia è stato recentemente arrestato per associazione mafiosa. E, infine, Catello Vitiello è un ex grillino, passato al gruppo misto dopo essere stato sospeso dal M5S non appena eletto perché massone.

I senatori di Italia Viva e i possibili nuovi arrivi

A Palazzo Madama tra i senatori più in vista di Italia Viva, oltre al capogruppo Faraone e al ministro Bellanova, c’è Riccardo Nencini che, in qualità di presidente del Psi, ha dato la possibilità di dar vita a un gruppo comune. Secondo i nuovi regolamenti del Senato, infatti, possono costituirsi in gruppo solo i partiti che si sono presentati alle ultime Politiche, a meno che non si adotti l’escamotage usato dal due Renzi-Nencini, ossia fare fronte comune. Tra i 17 senatori renziani non poteva poi mancare l’ex tesoriere Pd ed esponente del ‘Giglio magico’ Francesco Bonifazi. Oltre a quelli già citati spiccano l’ex forzista Donatella Conzatti e l’ex pentastellata Vono Gelsomino. Sembrano in procinto di aderire a Italia Viva la deputata azzurra Renata Polverini, già presidente della Regione Lazio, e l’ex senatore grillino Gregorio De Falco, l’ufficiale di Marina divenuto famoso per aver intimato al comandante Francesco Schettino di salire a bordo anziché abbandonare la nave Concordia.

I renziani rimasti nel Pd

Ma sono numerosi anche i renziani presenti nel Pd, primo tra tutti Luca Lotti, uno dei promotori della corrente ‘base riformista’ insieme al ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Gli altri esponenti governativi di quest’area che potremmo definire dei ‘diversamente renziani’ sono i sottosegretari Simona Malpezzi, Salvatore Margiotta e Alessia Morani. Un ruolo di primo piano spetta senza dubbio all’ l’attuale capogruppo al Senato, Andrea Marcucci. In totale una sessantina di parlamentari, perlopiù coloro che hanno sostenuto la candidatura di Maurizio Martina a segretario del partito, mentre l’altra sfidante di Zingaretti, Anna Ascani ha creato una sua corrente: Energia Democratica.

Matteo Richetti, ‘leopoldino’ in rotta già da qualche anno con Renzi, è l’unico parlamentare che ha abbracciato il progetto politico di Carlo Calenda, ‘Siamo Europei’.

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