Cronache

"I soccorsi qui in ritardo". Ma il 118: "In 11 minuti"

Un destino maledetto. Pochi minuti, solo una manciata, i carabinieri della stazione locale erano passati in via degli Astri 3, a casa di Domenico Fusinato

"I soccorsi  qui in ritardo". Ma il 118: "In 11 minuti"

Un destino maledetto. Pochi minuti, solo una manciata, i carabinieri della stazione locale erano passati in via degli Astri 3, a casa di Domenico Fusinato. Erano passati, come ogni giorno, a controllare che l'uomo rispettasse gli arresti domiciliari dopo la scarcerazione. Sarebbe bastato poco perché la pattuglia dei militari incontrasse Andrea Pignani. Invece il killer passa proprio davanti l'abitazione dei Fusinato quando i militari si sono allontanati dal comprensorio. «La madre dei due ragazzi era in casa - racconta l'avvocato Diamante Ceci, legale dei Fusinato -, a un tratto ha sentito i colpi, pensava fossero dei petardi o degli spari di cacciatori che proprio in quella zona vanno in cerca di cinghiali. Quando la mamma ha capito cosa stesse accadendo è uscita di corsa e in pochi istanti ha raggiunto i figli. Li ha trovati in una pozza di sangue, ancora respiravano». Le urla della donna fanno accorrere il marito Domenico. Daniel e David sono gravissimi. Qualcuno chiede aiuto. Il 118 che invia la prima ambulanza.

Secondo la nonna dei ragazzini sarebbe trascorso un tempo lunghissimo, mezz'ora, prima dell'arrivo dei soccorsi. «Quanto accaduto ad Ardea ha lasciato tutti sgomenti - spiegano dall'Ares 118 -, tutti i sanitari si sono adoperati con tempestività e massimo impegno per prestare i primi soccorsi, arrivati sul posto in dieci minuti dalla chiamata di soccorso. Gli operatori che hanno tentato ripetutamente di salvare le vittime di questa inaspettata tragedia, esprimono il massimo cordoglio alle famiglie. Questo fatto ci ha profondamente toccati, alle famiglie dei bambini e dell'anziano esprimiamo le più sentite condoglianze». «I genitori sono distrutti - conclude l'avvocato Ceci -, chiedono rispetto per questo dramma assurdo che stanno vivendo. Prima di quanto avvenuto non c'è stata alcuna lite con Pignani. Tra loro non c'era alcun legame. Non può passare in secondo piano l'incompetenza delle istituzioni.

Morire per un gesto di un folle che andava arginato non trova spiegazioni».

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