I socialisti allo sbando candidano Sarkozy (ma forse non basterà)

L'unico modo per fermare la Le Pen alle regionali è puntare sui nemici gollisti. Non tutti però ci stanno. E l'astensione è decisiva

I socialisti allo sbando candidano Sarkozy (ma forse non basterà)

«Dopo quattro anni di potere socialista, la Francia non è mai stata tanto divisa». La sintesi del clima pre-ballottaggio l'ha fatta ieri Nicolas Sarkozy. «Siamo l'unica alternativa credibile. Sono convinto che i Repubblicani (LR) e il centro siano i soli a poter incarnare un'alternativa autentica». Sapremo domani se annoterà l'ennesimo successo di Marine Le Pen e del Front National: primo in 6 regioni su 13. O se la spunteranno i Repubblicani di Sarkozy con l'appello al voto anti-Le Pen dei socialisti.

Nelle ultime ore di campagna elettorale si registra, però, l'inasprimento dei toni del premier francese, Manuel Valls. Caduto nella provocazione dialettica della Le Pen, candidata nella regione del nord (e in testa al primo turno) e soprattutto in corsa per le presidenziali 2017. Domenica le urne hanno piazzato il Front National sul gradino più alto del podio in termini di schede: è il primo partito di Francia. Dunque il premier accetta lo scontro verbale con Bleu Marine, si strappa la maschera da bravo ragazzo e dà il via a un botta e risposta senza precedenti: «La vittoria del Front National può portare a una guerra civile». E spiega, «c'è la visione della Repubblica e dei valori», che per Valls significa l'unità del Paese, cioè il fronte repubblicano che dovrebbe far vincere i candidati di Sarkozy nelle tre Regioni dove i lepenisti partono in vantaggio. Come dire: non votate sui programmi, ma per arginare il rischio di volata della figlia di Jean-Marie.

Di solito il Ps ignora i lepenisti, tende a non riprendere frasi né a commentarle. Ma negli ultimi tre giorni Valls ha subìto una metamorfosi. In tv e in radio ha personalizzato lo scontro, al punto che Ségolène Royal ha invitato i socialisti (cioè Valls) a smetterla di rispondere alla candidata numero 1: «Più se ne parla, più guadagna consensi. Bisognerebbe ignorarla». Valls insiste. Sa che se il Ps vince in 5 regioni, o 6, e Le Pen non ottiene nulla, avrà salvato la barca. O almeno potrà dire questo in tv anziché ammettere d'essere diventati il terzo partito.

L'astensionismo è il virus che sta uccidendo la democrazia, spiegano a denti stretti i Repubblicani. Trasmesso dai politici come Hollande (che tace). Ma a voler contrastare l'astensionismo è la stessa Bleu Marine, che ieri ha rivolto «a tutta la Francia» l'appello per «battere la casta» Ps-LR col voto lepenista. Vuol sconfessare i sondaggi che la vedono a zeru tituli.

L'ultimo dice che il 76% degli elettori Ps è pronto a dare l'Alsazia ai gollisti, i quali puntano a vincere in almeno 9 regioni. Ma Emmanuel Rivière, direttore dell'ufficio strategico dell'istituto Sofres, spiega che «il netto vantaggio gollista è fragile, e gli elettori Ps molto indecisi». Insomma: gara apertissima.

Twitter @F_D_Remigis

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