Matteo Salvini insiste con la polemica nei confronti del governo giallorosso e attacca di nuovo, mostrando i numeri che confermano gli aumenti degli arrivi di migranti rispetto al periodo in cui era lui a capo del Viminale. «Altri sbarchi, altri soldi - scrive dopo il via libera del ministero dell'Interno all'approdo della Alan Kurdi -. Governo complice, non vedo l'ora di andare a processo per difendere l'onore del mio Paese».
E con una nota dalla Lega fanno sapere che da «settembre, con il governo Conte 2, gli sbarchi sono costantemente aumentati come dimostrano i dati ufficiali del ministero dell'Interno. I numeri sono aggiornati alle 8 del 27 dicembre. Sugli 11.439 arrivi in tutto quest'anno, 6.304 sono avvenuti con Luciana Lamorgese al Viminale». Il confronto è presto fatto. Nel 2017 arrivarono a settembre 5.282 immigrati, a ottobre 5.984, a novembre 5.641 e a dicembre 2.327. Nel 2018 diminuirono notevolmente (947 a settembre, 1.007 a ottobre, 980 a novembre e 359 a dicembre). Nel 2019 sono risaliti (2.498 a settembre, 2.017 a ottobre, 1.232 a novembre e 557 a dicembre). Malgrado il tentativo maldestro del Viminale di far passare il messaggio che gli sbarchi fossero diminuiti, i dati parlano chiaro: in pochi mesi, con il Conte bis, le partenze sono riprese a pieno regime, complice la politica di governo pro migranti. La Alan Kurdi è infatti arrivata a Pozzallo, dove sono state fatte già sbarcare 32 persone. Il tutto dopo che già venerdì scorso il Viminale aveva dato l'ok anche all'approdo della tedesca Sea Eye, adducendo la scusa che «la Commissione europea ha già avviato, su richiesta dell'Italia, la procedura per il ricollocamento dei migranti, sulla scorta del pre-accordo di Malta».
D'altronde il disegno del governo è chiaro. Conte lo aveva detto anche durante la conferenza stampa di fine anno: «L'Italia ha bisogno anche dei migranti. Sono quelli che ci aiutano in tante attività che molti nostri concittadini non sono più disponibili a svolgere, non abbiamo sufficienti forze lavoro adesso dobbiamo lavorare per processi di integrazione più efficaci».
Salvini potrebbe finire sotto processo per il caso Gregoretti. Aveva impedito alla nave per alcuni giorni di entrare in porto, per questo è accusato di sequestro di persona e rischia fino a 15 anni di carcere se fosse data l'autorizzazione a procedere nei suoi confronti, nonostante il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, si sia già espresso per l'archiviazione del caso. Il leader della Lega avrebbe violato il contenuto del Decreto sicurezza bis da lui stesso voluto e che ora il governo giallorosso vuol letteralmente cancellare.
Un braccio di ferro, quello tra l'ex ministro dell'interno e l'attuale esecutivo, che riserverà non poche sorprese.
Ciò che dà da pensare è il repentino cambio di rotta del Movimento 5 stelle che in un primo momento, ovvero all'epoca del governo gialloverde, appoggiava la linea salviniana e che ora, invece, ha sposato quella del Pd, decisamente volta all'accoglienza e al via libera alle navi delle Ong, che hanno ripreso il loro compito di taxi del mare a pieno ritmo.
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