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Idf, via al piano per prendersi Gaza

Approvato il quadro dell'offensiva mentre la diplomazia continua a cercare varchi

Idf, via al piano per prendersi Gaza
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L'esercito israeliano approva le linee generali per occupare Gaza, mentre Il Cairo lavora a una tregua tra lo Stato ebraico e Hamas. Il capo dell'esercito di Tel Aviv Eyal Zamir ha incontrato ieri i comandanti, durante la riunione "ha approvato il quadro generale" del piano operativo nella Striscia. Tuttavia i dettagli non risultano chiari. "Durante la discussione, sono state presentate le attività dell'Idf finora intraprese, inclusa l'offensiva nell'area di Zeitoun iniziata martedì", precisa la nota dell'esercito, confermando che le forze hanno avviato nuove azioni nel quartiere di Gaza City. "Inoltre, è stata presentata e approvata la strategia per i prossimi passi, in conformità con le direttive della leadership politica", ha chiarito l'Idf, in riferimento all'operazione il cui inizio non è previsto nell'immediato, tanto che i mediatori stanno riprovando in queste ore a rilanciare l'iniziativa diplomatica. Zamir avrebbe avuto uno scontro con il ministro della Difesa Israel Katz. L'Idf riferisce che Zamir, durante l'incontro, "ha sottolineato l'importanza di migliorare la prontezza delle forze e la preparazione per la chiamata alle armi della riserva, svolgendo al contempo corsi di aggiornamento e fornendo un po' di respiro ai soldati in vista delle prossime missioni".

Queste tensioni riflettono la continua divisione tra Netanyahu e le autorità per la sicurezza del Paese su come gestire la guerra a Gaza. Non si placano neanche le frizioni per le nomine degli ufficiali tra Zamir e Katz. "Dopo il 7 ottobre non c'è più un esercito che non sia sotto supervisione", ha sottolineato il ministro. Katz ha anche osservato che "il tentativo di modificare le procedure ora, forse su suggerimento di consiglieri antigovernativi, non avrà successo". Netanyahu ha affermato più volte che è necessaria una pressione militare per liberare gli ostaggi. I suoi detrattori sostengono che stia prolungando la guerra per compiacere gli alleati di estrema destra. Nel dibattito si è inserito subito anche Ben Gvir. "Se continua ad ascoltare i consiglieri esterni, Zamir deve essere licenziato", ha tuonato. Le forze israeliane intanto effettuano incursioni "aggressive" a Gaza City. A dichiararlo è Ismail Al-Thawabta, direttore generale dell'ufficio stampa del governo di Hamas a Gaza. "Questi attacchi rappresentano una pericolosa escalation volta a imporre una nuova realtà sul terreno con la forza", ha sottolineato.

Il ministro degli Esteri Gideon Saar invece ha fatto chiarezza su un altro punto: uno Stato palestinese nel cuore di Israele "sarà una soluzione per coloro che cercano di distruggerci" ma il governo dello Stato ebraico "non permetterà che ciò accada". Il Sud Sudan dal suo canto nega di essere impegnato in discussioni con Tel Aviv riguardo al trasferimento sul suo territorio di palestinesi dalla Striscia. Nel frattempo la battaglia a Gaza non si placa. Dall'alba di ieri le forze israeliane hanno ucciso almeno 81 palestinesi. Numeri che non è possibile verificare in maniera indipendente.

Le trattative pure vanno avanti. Una delegazione di Hamas è arrivata al Cairo. "L'Egitto sta collaborando con il Qatar e gli Stati Uniti per rilanciare il piano dei 60 giorni", ha riferito il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdel Aaty.

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