L'ex sindaco di Roma si toglie un sassolino dalle scarpe, prendendo di mira il presidente del Consiglio. "È del tutto evidente - scrive su Facebook - che Renzi mi attacca e offende sul piano personale per coprire con la damnatio memoriae una spregiudicata operazione di killeraggio che ha fatto esultare i tanti ipotentati che vogliono rimettere le mani sulla città".
"Occorre invece ristabilire la verità - prosegue Marino - Renzi voleva Roma sotto il suo diretto controllo e se l’è presa, utilizzando il suo doppio ruolo: come segretario del partito ha voluto che i 19 consiglieri del Pd si dimettessero, come presidente del Consiglio ha sostituito il sindaco, legittimamente eletto, con un prefetto, certamente persona degnissima, che farà capo come dice la legge allo stesso presidente del Consiglio".
E prosegue: "Assistiamo a una pericolosa bulimia da potere, che elimina gli anticorpi democratici. Il messaggio è chiaro: chi non si allinea, chi non ripete a pappagallo i suoi slogan viene allontanato o addirittura bandito".
"Il presidente del Consiglio - va avanti l'ex sindaco - potrebbe e dovrebbe esercitare maggiore rispetto. Continua a dire basta polemiche. Ma poi insiste negli insulti e nelle provocazioni.
Non si rende conto, o forse non gli interessa, che insultando me insulta le centinaia di migliaia di cittadini che mi hanno scelto come sindaco".Alla fine del suo messaggio Marino conclude così: "Ne parlo stasera a Di Martedì su La7". Si preannuncia, dunque, una puntata decisamente scoppiettante per il talk show di Floris.
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