Roma Regioni uno, Di Maio zero. O meglio, meno tremila. Questo il più visibile risultato della lunga partita tra le Regioni e il ministro dello Sviluppo, partito in quarta ignorando le competenze degli enti amministrativi previste dalla Costituzione. Di Maio aveva fatto una fuga in avanti disegnando il nuovo sistema del collocamento che affiancherà l'erogazione del reddito di cittadinanza senza tenere nel minimo conto la volontà delle Regioni, che però, avendo la competenza sui Centri per l'impiego, sono centrali e hanno resistito a lungo alle forzature di Di Maio.
I rappresentanti della Conferenza delle Regioni erano preoccupati soprattutto dall'idea del governo di far assumere all'Anpal ben seimila «navigator» con competenze per la ricerca di impiego che apparivano concorrenti con quelle dei Centri per l'impiego. In più, il governo voleva reclutarli senza un vero concorso e con contratti di collaborazione di due anni. Con il risultato di imporre alle Regioni la presenza di migliaia di precari che, scaduto il contratto, avrebbero potuto accampare pretese di stabilizzazione.
Di Maio ha tentato invano un primo «sconto», riducendo a 4.500 i navigator. Ieri, l'assessore regionale della Toscana Cristina Grieco ha di nuovo incontrato Di Maio e ha portato a casa un risultato che la Conferenza stessa ha accolto con favore: il taglio della metà dei navigator, come ha svelato il governatore della Liguria Giovanni Toti dopo la riunione della Conferenza preannunciando un sì unanime: «Credo che siamo ormai sulla stessa lunghezza d'onda». «Le posizioni - ha commentato Cristina Grieco - sono sembrate più vicine delle settimane scorse, soprattutto riguardo le prerogative delle Regioni sulla programmazione delle politiche attive sui territori». Le Regioni avranno libertà sulle modalità di impiego dei navigator che, una volta fatta esperienza sul campo, dovranno fare un concorso per essere assunti.
Per il reddito restano mille problemi, non ultimo il fatto che essendo possibile rifiutare gli impieghi pagati meno di 858 euro senza perdere il sussidio, sarà difficile trovare candidati per una serie di
posti a basso salario: stagionale in agricoltura, aiuto cuoco, apprendista parrucchiere, commesso di negozio, impiegato d'ordine di quinto livello dell'industria alimentare. Rischiano di essere i nuovi lavoratori introvabili.
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