Inchiesta sulla scuola, il sindaco: «Non sono indagato»

E il capo della Polizia Gabrielli critica le indagini: «Stucchevole ora dare la caccia a responsabilità»

nostro inviato ad Amatrice

«Non tutte le disgrazie sono uguali perché non tutti i luoghi sono uguali». Il capo della polizia Franco Gabrielli visita Amatrice e critica le polemiche («stucchevoli, non ci fanno onore») e la caccia alle responsabilità per i crolli seguiti al sisma, in particolare quelli che hanno riguardato edifici pubblici, come l'ospedale o la scuola elementare. «Questo - spiega - è il momento di aspettare che siano recuperate dalle macerie le ultime vittime, poi si affronteranno le altre questioni, sperando che non si ripeta la solita, stanca litania di ciò che si doveva fare e non è stato fatto». Ma appunto, quanto alle responsabilità, per l'ex capo della Protezione civile la «colpa» è più collettiva che individuale, ed è «stucchevole» anche la caccia alle responsabilità «degli altri», insiste, mentre se le case non rispettano la normativa antisismica e se manca la cultura della prevenzione «la responsabilità - attacca Gabrielli - è del Paese intero».

Mentre la procura di Rieti e da due giorni anche quella di Ascoli Piceno indagano - la prima per disastro colposo, la seconda senza ipotesi di reato - sul terribile sisma che ha colpito l'Italia centrale nella notte tra martedì e mercoledì scorsi, la prima domenica di Amatrice terremotata, proprio nel giorno che sarebbe stato il clou della sagra dell'amatriciana, sposta il focus dalle eventuali responsabilità degli amministratori alle opportunità della ricostruzione. Con il sindaco, Sergio Pirozzi, che sembra essere riuscito ad aggregare intorno alla sua proposta di un «modello Amatrice» - chalet temporanei per ospitare i residenti sfollati, restauro dei monumenti e ricostruzione «fedele all'originale» del borgo e delle frazioni - i vertici dell'esecutivo e le più alte cariche dello Stato, sfilati in questi giorni tra le macerie al suo fianco. «Faremo case di legno per ogni frazione e per il centro storico, in attesa di far rinascere il Paese, per non fare andare via la gente e restare vicino al campanile (la torre civica di Amatrice, ndr) per preservare la comunità», annuncia in serata, dopo aver incontrato ieri la presidente della Camera Laura Boldrini e lo stesso Gabrielli. Un progetto su cui il sindaco ricorda di aver avuto l'appoggio e la condivisione anche del premier Matteo Renzi, del capo dello Stato Sergio Mattarella, del presidente del Senato Pietro Grasso. «È una grande opportunità per loro come politici e per noi come città - spiega - il modello Amatrice va in controtendenza con il passato, e dimostrerà che in Italia si può ricostruire e si può farlo bene. La scuola crollata? Io faccio il sindaco e l'allenatore, non l'ingegnere. Se ci sono responsabilità, verranno individuate e i colpevoli andranno in prigione e butteremo la chiave. Ma ricostruiremo la città com'era prima, più sicura, e nel frattempo resteremo qui, recuperando i simboli della città, dalla torre a San Francesco fino a Sant'Agostino, e senza perdere la nostra identità».

Insomma, «una vittoria straordinaria», spiega con la voce residua il vulcanico primo cittadino di Amatrice, parlando accanto al presidente della Lazio Claudio Lotito che gli ha portato la maglia commemorativa indossata contro la Juve.

Pirozzi passa dai rumors che lo volevano nel mirino dell'inchiesta sui lavori di adeguamento della scuola che non hanno impedito il crollo («non sono indagato», ha ribadito ieri) alla modulazione di un piano per fare risorgere la città. Ovviamente «difendendo il campanile».

MMO

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