L'anno nuovo si è aperto con un grave incidente ferroviario in Danimarca. Alle 7:30 del mattino un treno Intercity «speed» che viaggiava da ovest a est in direzione di Copenaghen ha urtato contro il materiale perso da un treno merci che si muoveva nella direzione opposta. Nell'impatto, l'IC è parzialmente deragliato e sei persone hanno perso la vita. Sedici i feriti. Ad aggravare la situazione due circostanze: il disastro ferroviario è avvenuto sulla Great Belt, l'avveniristica serie di ponti e tunnel che unisce l'isola danese di Fionia (Fyn) alla Selandia (Sjælland), rendendo possibile la circolazione in auto o in treno dalla Danimarca continentale (lo Jutland) fino alla capitale Copenaghen nell'est del paese. I soccorsi sono dunque dovuti transitare sullo stesso ponte oggetto dell'incidente. Avverse anche le condizioni climatiche con la tempesta invernale Alfrida che imperversava sulla regione e che nelle stesse ore ha lasciato 100mila svedesi del sud senza elettricità.
«Se mi chiede quali siano state le cause dell'incidente o se sia stata la tempesta a provocarlo io non potrò risponderle», spiega al Giornale Bo Haaning, uno dei due investigatori chiamati dalle autorità danesi a fare luce sulle cause del disastro. «L'indagine della commissione costituita presso il ministero dei Trasporti è appena agli inizi e lavoreremo alla raccolta dati e alle interviste per alcune settimane. Però posso illustrarle la dinamica degli eventi», prosegue. Hanning spiega che il materiale caduto dal treno merci era il carello vuoto di un autoarticolato. Il carrello ha travolto l'IC, «che non è un treno ad alta velocità perché raggiunge al massimo i 180 km/h ma che chiamamo speed train perché fa poche fermate. L'incidente è avvenuto su un ponte del Great Belt e non nel tunnel», spiega ancora Hanning. In particolare, l'impatto è accaduto nel tratto occidentale del ponte, il più lungo del suo genere in Europa. Non è chiaro invece se il carrello caduto dal treno merci abbia colpito l'IC frontalmente o se gli sia franato addosso di lato, mentre i due convogli sfilavano uno accanto all'altro.
Nella disgrazia, i superstiti fra i 131 passeggeri del treno e i tre dipendenti di DSB, la compagnia ferroviaria danese, hanno avuto fortuna: l'impatto non è stato forte abbastanza per far precipitare il convoglio nel sottostante braccio di mare in tempesta. Tutte le vittime si trovavano sul treno passeggeri, «mentre il personale del treno merci è stato ricoverato in stato di shock», conclude Hanning. Drammatiche le testimoniane dei superstiti fra cui Heidi Langberg che al quotidiano danese DR ha dichiarato: «C'è stato un forte schianto, poi i finestrini del treno hanno cominciato a fracassarsi sulle nostre teste. Siamo caduti a terra e poi il treno si è fermato». Le autorità hanno allestito un centro emergenze a Nyborg, la stazione sull'isola di Fionia dove partono le prime arcate del Great Belt. Mentre la commissione danese investiga sulle cause del disastro il più grave in Danimarca dal 1988, quando otto persone persero la vita a Sorø, in Selandia ,alle vittime dell'incidente sul Great Belt è giunto un messaggio di solidarietà della regina Margherita II. «Senza parole e sotto shock» si è anche detto Kasper Elbjørn, capo ufficio stampa della Carlsberg.
Oltre al carrello causa dell'incidente, il treno merci trasportava migliaia di casse di bottiglie vuote che viaggiavano verso il birrificio di Fredericia, nello Jutland. In serata un portavoce di DBS ha riferito al Giornale che il traffico stradale sul Great Belt era stato ripristinato nelle due direzione. «Per quello ferroviario, speriamo domani».
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