Di Maio mette alla prova il Pd: "Ora il taglio dei parlamentari"

Il grillino: "Fiducia nel Pd? Io ero il più scettico". E sfida gli alleati. Che rispondono: "No ultimatum sui tempi"

Di Maio mette alla prova il Pd: "Ora il taglio dei parlamentari"

Botta e risposta, sul taglio dei parlamentari, tra Luigi Di Maio e il Partito Democratico. In mattinata, il leader politico del Movimento 5 Stelle ha scritto una lunga lettera sul Blog delle Stelle rivolta al suo elettorato. Il passaggio chiave della missiva? Quello sugli alleati di governo, con il quale - seppur non direttamente – risponde all'affondo di Alessandro Di Battista, che ha invitato il suo partito a non fidarsi dei dem. Eccolo:"Qualcun altro dice: 'non vi fidate del Pd', 'attenti', 'non fatevi fregare'". Io dico a tutti: la fiducia si dimostra! E in questo caso alla prova dei voti in Parlamento. E la prima prova di questo Governo è il taglio dei parlamentari. Va fatto nelle prime due settimane di ottobre".

Un'uscita che ha fatto innervosire il Pd e alla quale chi nel piddì sta seguendo da vicino il dossier riforme reagisce così, parlando con l'Adnkronos: "Intanto la lealtà del Pd non si misura sul taglio dei parlamentari. Abbiamo dato la nostra parola e si farà, non si discute. Ma l'accordo di governo prevede che il taglio sia accompagnato da un'intesa complessiva su legge elettorale e modifiche costituzionali. Ci stiamo lavorando, e bene, con il sottosegretario Fraccaro. E se serve un po' di tempo per definire l'intesa, si abbia pazienza...". Insomma, la stretta sui tempi Di Maio non è proprio piaciuta.

Il post di Di Maio sul blog

Quindi, lanciando lanciare la votazione per il "Patto Civico" in Umbria, nella sua missiva, Di Maio spiega come si è arrivati alla formazione dell'esecutivo giallorosso, ribadendo il ruolo centrale avuto dal fondatore (e ora garante) Beppe Grillo:"Insieme, abbiamo gestito la nascita del governo con il Pd, ascoltando tutti. Non è una novità che io fossi quello più scettico. Ma questa ipotesi di governo ha ricevuto il record di sempre di voti sulla piattaforma Rousseau, ha anche il pieno sostegno di Beppe Grillo che ci ha riunito ad Agosto per condividere questo percorso insieme a tante persone che sono pilastri del MoVimento e che hanno dato il loro sostegno in diverse occasioni, e ha ricevuto l'ok del 99% del gruppo parlamentare".

Sulla rottura con la Lega di Matteo Salvini, ecco come si esprime il neo ministro degli Esteri:"È stato difficile cambiare coalizione di governo in una estate, lo ammetto. È stata durissima non vedere riconfermati alcuni dei nostri ministri, è stato difficilissimo creare un programma in pochi giorni, per me non è stato semplice per nulla ed è per questo che alzavo la voce sui venti punti del programma. Punti che parlavano di ambiente, di giustizia sociale, di economia sostenibile".

Infine, detta l'agenda, sferzando gli alleati: "Il minimo sindacale è evitare l'aumento dell'Iva.

Si rischiava che ogni famiglia pagasse circa 540 euro in più l'anno prossimo. E poi c'è tanto da fare nella stessa legge: dobbiamo dare ai lavoratori un salario minimo e abbassare le tasse. Altrimenti che cavolo ci stiamo a fare al governo?":

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