Il primo ministro indiano Narendra Modi ha prestato giuramento per il suo terzo mandato dopo che i risultati elettorali, peggiori del previsto, lo hanno parzialmente indebolito costringendolo ad un'alleanza con altri partiti. Il suo Bjp per la prima volta in 10 anni non ha infatti conquistato la maggioranza assoluta ma tanto è bastato per regalarli un terzo mandato da record. Affiancato dai funzionari del partito nazionalista indù e dai leader della coalizione, Modi ha promesso durante la cerimonia che consacra l'assunzione formale dell'incarico, di essere «genuinamente fedele alla costituzione dell'India», la stessa che con una maggioranza assoluta avrebbe voluto modificare. Le guardie d'onore erano schierate sui gradini del palazzo presidenziale e una banda di ottoni militare suonava mentre il leader pronunciava il giuramento. I ministri del nuovo esecutivo non sono ancora stati annunciati anche se sembra certo che l'ex ministro degli Interni Amit Shah, quello degli Esteri, Subrahmanyam Jaishankar, e quello delle Finanze Nirmala Sitharaman, saranno anche nel nuovo governo.
Modi è salito al potere per la prima volta nel 2014 ed è stato rieletto nel 2019. In entrambe le occasioni il presidente ha governato da solo. All'ultima tornata elettorale, conclusasi la scorsa settimana, il partito ha invece ottenuto solo 240 seggi, non sufficienti per la maggioranza fissata a 272.
Con il suo terzo mandato consecutivo, Modi eguaglia il record di Jawaharlal Nehru, il primo presidente dell'India dopo l'indipendenza dall'Impero britannico nel 1947, e che governò il Paese per tre mandati ininterrotti fino alla sua morte nel 1964.
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