L'indagine interna è ancora in corso, ma a Palazzo Chigi danno tutti per scontato che il disonore ricadrà su Ilva Sapora, capo del cerimoniale della presidenza del Consiglio e, soprattutto, anello debole - dunque sacrificabile - dell'intera linea di comando che ha deciso ogni dettaglio della visita di Hassan Rouhani in Italia. Un viaggio curato nei minimi particolari anche perché inizialmente in agenda per il 14 novembre e poi rinviato a causa dei tragici fatti di Parigi. Di tempo per discutere la più piccola delle minuzie, insomma, le rispettive delegazioni ne hanno avuto in abbondanza nei tanti incontri di questi mesi. Nonostante questo, la macchina si è inceppata al punto da creare un vero e proprio caso mediatico che ha fatto passare in secondo piano l'importanza politica ed economica del vertice tra Matteo Renzi e il presidente iraniano. E, soprattutto, che ha fatto il giro del mondo. Uno schema che, per certi versi, ricorda quanto accadde nel 2013 con il caso Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Muxtar Ablyazov prelevata dalla Digos nella sua casa di Roma insieme alla figlia di sei anni e subito rimpatriata in Kazakistan. Il governo era quello di Enrico Letta, ma anche in quell'occasione la notizia fece il giro del mondo, con grande imbarazzo dell'Italia e della nostra diplomazia. E anche allora, colta la delicatezza della vicenda, iniziò uno scaricabarile che aveva il solo obiettivo di consegnare ai media l'agnello sacrificale di quella che l'allora ministro degli Esteri Emma Bonino definì una «figura miserabile» per l'Italia. L'onta toccò a Giuseppe Procaccini, capo di gabinetto del Viminale. Il ministro Angelino Alfano giurò infatti di essere all'oscuro della vicenda e ne pretese la testa. Ma di scaricabarili ce ne sono stati anche di più recenti e, per fortuna, meno tragici. Come quello di Ignazio Marino sulle ormai celebri cene istituzionali pagate con la carta di credito del Comune.
La colpa, disse il sindaco, era degli uffici del Campidoglio che avevano compilato i giustificativi: non ricordando le finalità istituzionali di ogni singola cena ne inserivano una compatibile con gli appuntamenti in agenda per quel giorno. Che poi Marino a cena ci andasse con la moglie è un'altra storia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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