Erica Orsini
Londra Due giovani, di 18 e 19 anni, sono stati arrestati ieri dalla polizia nordirlandese perché sospettati dell'omicidio della giornalista Lyra McKee uccisa da una pallottola alla testa, sparata nel corso di una rivolta nella zona di Creggan nel giorno del 21° aniversario dell'accordo del Good Friday. La polizia ritiene che gli arrestati appartengano al gruppo della cosiddetta Nuova Ira che si è sempre opposta all'accordo. Nel momento in cui è stata colpita, la giornalista si trovava insieme ad altri colleghi vicino ad un veicolo della polizia. Una videocamera di sorveglianza ha ripreso I suoi ultimi momenti di vita e le riprese di un cellulare mostrano chi avrebbe sparato. Il killer che ha fatto fuoco si era nascosto dietro ad un muro insieme ad un altro ed entrambi indossavano una maschera. Ad un certo punto uno dei due si è fatto avanti ed ha iniziato a far fuoco contro la polizia e i giornalisti. Il gruppo Saoradh, che ha sempre negato ogni connessione con la Nuova Ira, ieri ha smentito ogni responsabilità nella vicenda sostenendo che la McKee è stata uccisa incidentalmente da un «volontario repubblicano che difendeva la propria gente dalla violenza della polizia».
In realtà, i contatti delle frange estremiste di Saoradh con l'Ira sono stati dimostrati più volte. La Nuova Ira si è formata nel 2012, dalla fusione dei dissidenti della Real Ira e di un gruppo chiamato Republican Action against Drugs. Si tratta di un'organizzazione che in questi anni è rimasta sempre attiva, con aggressioni, pestaggi e sparatorie. Si calcola che i suoi membri siano almeno una cinquantina. Soltanto lo scorso mese hanno rivendicato cinque lettere bomba inviate in diversi luoghi nel Regno Unito. La polizia è convinta che gli estremisti repubblicani stessero progettando degli attentati anche per il week-end di Pasqua e che avessero nascosto esplosivi e munizioni nella zona della rivolta.
Anche dopo gli arresti, proseguono le perquisizioni nelle abitazioni di Creggan. McKee era un'instancabile attivista nell'organizzazione per i diritti delle lesbiche e dei gay, ma si era occupata a lungo del processo di pace ben sapendo che cosa voleva dire crescere in una Belfast insaguinata dal terrorismo. Molti dei suoi articoli avevano trattato dell'eredità lasciata dal periodo dei Troubles e dello stato di salute mentale di tutti quelli nati tra il cessate il fuoco del 1994 e l'accordo di pace del 1998. «Soltanto perché non siamo più in guerra, non significa che l'ombra di un uomo armato abbia abbandonato la stanza» è una delle sue frasi più citate. Alla veglia organizzata in sua memoria c'erano centinaia di persone e i rappresentanti politici delle opposte fazioni.
La presidente del Sinn Feinn Mary Lou McDonald e la leader dei Democratici Unionisti Arlene Foster erano una accanto all'altra. Per la Foster si è trattato della prima visita in quest'area a maggioranza cattolica.
«Sono qui in segno di solidarietà con tutti coloro che sono venuti oggi» ha dichiarato la Foster. I sei principali partiti politici del Nord Irlanda hanno anche diffuso un comunicato congiunto di condanna dell'omicidio.
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