Italia ancora senza governo. Eppure il Pil 2018 cresce

Meglio nessun governo che uno che faccia una cattiva politica di bilancio

Italia ancora senza governo. Eppure il Pil 2018 cresce

Roma - Cresciamo meno di tutti. Nella classifica del Pil anche i Paesi che negli anni passati sono stati sottoposti alle cura della Troika battono l'Italia. Dal Fondo monetario internazionale è arrivata un'altra conferma di quanto la crisi dell'economia italiana sia strutturale. Nel Rapporto sull'economia mondiale del Fmi presentato ieri c'è una piccola buona notizia, cioè un lieve miglioramento rispetto alle ultime previsioni. Nel 2018 il Pil tricolore crescerà all'1,5% e all'1,1% nel 2019. Nel World economic outlook di ottobre le percentuali erano rispettivamente dell'1,1% a fine 2018 e 0,9% nel 2019.

Il miglioramento nelle previsioni è stato registrato proprio mentre l'Italia è alle prese con una crisi politica che per il momento non ha trovato sbocchi. Difficile dire che si tratti di un bis del caso Spagnolo. Dieci mesi senza governo tra il 2015 e il 2016 e una crescita economica che nello stesso periodo toccò il 3,2%. Ci sono stati casi simili in Belgio, Olanda e anche in Germania (ma in questo caso sorprende molto meno).

Il fatto è che quelle previsioni un po' meno pessimistiche degli economisti di Washignton sono i rilessi di una ripresa che ci ha solo sfiorato. Anche Spagna e Grecia cresceranno più del Belpaese quest'anno, rispettivamente del 2 e del 2,8%, mentre la media dell'Eurozona si attesta al 2,4%, trascinata dalla Germania (+2,5%).

Per questo il fondo guidato da Christine Lagarde ha sentito la necessità di tirare in ballo direttamente il caso italiano esprimendo preoccupazione per la situazione politica. «L'incertezza politica - avverte il Fmi facendo riferimento a Roma, ma citando pure Brasile e altri - dà anche origine a rischi di attuazione delle riforme o alla possibilità di riorientamenti delle politiche, anche nel contesto delle elezioni imminenti o delle loro conseguenze immediate in diversi Paesi».

Serve un governo, quindi. Ma il governo che verrà dovrà fare le riforme e, per quanto riguarda le leggi di Bilancio, si potrà muovere dentro un perimetro molto stretto. «Gli alti indici del debito sovrano e le tendenze demografiche sfavorevoli - si legge in una parte del rapporto dedicata a noi, ma anche alla Spagna - richiedono un miglioramento del saldo primario strutturale per porre il debito in una decisa posizione di calo».

Insomma la tesi del Fmi è che «diversi Paesi hanno esaurito il proprio

spazio» di bilancio. Tradotto, le politiche per lo sviluppo immaginate dalle politica italiana sono senza benzina. E, piuttosto che un governo che faccia una cattiva politica di bilancio, è meglio che non ci sia nessun governo.

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