Coronavirus

In Italia più vittime che in Cina. Il boom di casi a Milano: 634

Il picco dei contagi è vicino. Gallera: "Non molliamo" Mancano medici: Cuba ci invia 53 esperti di ebola

In Italia più vittime che in Cina. Il boom di casi a Milano: 634

È passato un mese esatto da quando è esplosa l'emergenza coronavirus e i numeri dei contagi raccontano di un record che mai, quattro settimane fa, avremmo pensato di dover raggiungere. Il numero delle vittime italiane ha superato quello della Cina. La conta dei morti sale a 3.405, con un incremento rispetto a mercoledì di 427 decessi. In Cina le vittime registrate finora sono invece 3.245. Molto alti anche i contagi di ieri, arrivati a quota 4.480. Complessivamente i malati di coronavirus sono 41.035, i guariti 4.440.

L'ULTIMO MIGLIO (FORSE)

Il picco dei contagi è vicino e in Lombardia la situazione è in netto peggioramento: in un solo giorno sono stati registrati 2.271 nuovi casi, di cui 635 a Milano. Molto preoccupato l'assessore al Welfare Giulio Gallera che tuttavia, prendendo a prestito una metafora podistica, non si perde d'animo: «Come in una maratona gli ultimi chilometri sono più difficili ma ce la faremo e taglieremo il traguardo vittoriosi». È evidente che il traguardo sia qualche chilometro più in là rispetto alle previsioni ma «dobbiamo stringere i denti», sprona Gallera. La Regione ha intenzione di chiedere che siano ridotti «anche gli spostamenti per attività lavorativa» interrompendo o riducendo le ultime rimaste, «anche essenziali».

Mentre ci si prepara a gestire il picco, uno studio pubblicato su Nature medicine conferma che il Covid non è un prodotto di laboratorio, come sospettato da molti nelle scorse settimane, ma un'evoluzione naturale di altri virus della stessa famiglia.

ARRIVANO I RINFORZI

In Lombardia sono in arrivo i rinforzi di medici e infermieri provenienti dalla Cina, già nelle prossime ore. E anche Cuba ci aiuta con 53 professionisti specializzati in emergenze sanitarie che già hanno affrontato l'ebola a l'Avana e che daranno una mano nell'ospedale di Crema, una delle zone più colpite. Il problema del personale è il vero nodo di questi giorni. Nonostante bandi per contratti a termine, lauree anticipate e pensionati richiamati in corsia, il numero di medici e infermieri non è sufficiente. La peculiarità di questa pandemia è che le persone si presentano verso sera a frotte, fino a 50 persone, con compromissione polmonare forte.

RICETTE CON IL CODICE

Ieri pomeriggio il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha firmato un'ordinanza con cui autorizza le ricette «dematerializzate» per l'acquisto di medicinali. Chi ha bisogno non dovrà più recarsi dal medico di base ma riceverà un messaggio, sul telefonino o via mail, con il codice da presentare direttamente in farmacia.

BAMBINI PROTETTI

Il bambino di 80 giorni che era stato infettato in Lombardia è stato dimesso ieri e sta bene. E Alberto Villani, presidente della società italiana di pediatria, ieri ha lanciato un messaggio ai genitori: «State sereni, il virus ha colpito solo 300 bambini e senza complicanze».

VERSO LA GUARIGIONE

Sono stati estubati due pazienti positivi al coronavirus e ricoverati in rianimazione all'ospedale Cotugno di Napoli, entrambi trattati con il farmaco Tocilizumab. Nel caso fosse confermato il miglioramento delle condizioni, già oggi potrebbero essere trasferiti in terapia subintensiva.

La coppia dei pazienti cinesi curata allo Spallanzani è stata invece trasferita al presidio San Filippo Neri di Roma, per far completare la riabilitazione neuromotoria alla signora.

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