Decine di jihadisti di nazionalità europea hanno ottenuto un periodo di «aspettativa» dallo Stato Islamico per poter tornare in patria, per colpire nel vecchio continente. Lo rivelano alcuni documenti sottratti all'Isis e esaminati dal quotidiano britannico Telegraph.
La scoperta alimenta i timori che il gruppo terroristico stia organizzando nuovi attacchi contro l'Europa e l'Occidente. Dai documenti emerge che decine di foreign fighters hanno viaggiato con estrema facilità da e verso le aree che compongono il cosiddetto Califfato, come la Siria. Inoltre, dall'esame dei moduli di «uscita ed entrata», appare evidente che il numero di jihadisti di nazionalità europea supera di gran lunga quello degli arresti effettuati. Un segnale di ulteriore preoccupazione per le polizie e l'intelligence occidentali.
Si tratta di un'attenta documentazione curata dalla «polizia di frontiera» e dai comandanti dell'Isis tra il 2013 e la fine del 2014, in base alle richieste di «congedo» che venivano presentate.Le carte rivelano i nomi dei combattenti, il loro ruolo nell'organizzazione, il nome di chi li aveva introdotti, le date di entrata ed uscita dal Califfato, il punto di ingresso e le ragioni del «congedo».
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