Johnson corre. Intesa su Brexit già venerdì in Parlamento

Johnson corre. Intesa su Brexit già venerdì in Parlamento

Londra Boris va come un treno e promette di riportare in Parlamento l'accordo sulla Brexit già venerdì. Che sia Natale tra soli nove giorni poco importa al primo ministro intenzionato a far partire il processo legislativo che regolamenterà l'uscita dall'Europa prima delle vacanze. Ieri Johnson è tornato alla Camera per salutare i nuovi eletti, ben 140 questa volta, e annunciare un mini rimpasto di governo con la sostituzione dei tre ministri alla Cultura, all'Ambiente e per il Galles. Il nome di quest'ultimo è stato annunciato per primo, si tratta di Simon Hart che succede ad Alun Cairns dimessosi all'inizio della campagna elettorale.

Approvata inoltre anche la diffusione di un rapporto parlamentare sulle sospette interferenze della Russia. In un breve incontro a Westminster il portavoce del premier ha detto che BoJo ha vagliato con attenzione la relazione della commissione per i servizi di Intelligence. «La pubblicazione dei suoi contenuti non pregiudicherà in alcun modo le funzioni degli organismi preposti alla salvaguardia della sicurezza nazionale» ha aggiunto. Il portavoce ha anche confermato l'intenzione di procedere «per via costituzionale con un dibattito con lo speaker dei Comuni al processo che condurrà al voto sull'accordo per la Brexit». Il nuovo speaker dei Comuni è stata eletta il mese scorso ed è una donna, Lindsay Hoyle. Ai giornalisti che gli hanno chiesto se la legislazione sarà la stessa di quella introdotta nell'ultimo Parlamento il portavoce ha risposto: «Bisogna attendere la pubblicazione del documento, ma sicuramente rifletterà i contenuti dell'accordo siglato a Bruxelles». Si presume che questa volta Johnson non incontri alcuna difficoltà a far passare l'accordo e a mantenere quindi la promessa di uscire dall'Ue entro il 31 gennaio. Subito dopo il primo ministro dovrà negoziare un nuovo accordo commerciale e ratificarlo prima del periodo di transizione successivo alla Brexit che si conclude il 31 dicembre 2020. A molti sembra un'impresa impossibile e alquanto irrealistica, ma Johnson ha ripetuto più volte di non voler estendere la durata della transizione.

Sempre ieri Downing Street ha confermato che il premier ha parlato con il presidente americano Trump e nel colloquio hanno

discusso della fondamentale importanza delle relazioni tra i due Paesi. Entrambi si impegneranno a cercare una collaborazione sempre più stretta sul tema della sicurezza e a negoziare un ambizioso accordo di libero commercio.

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