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Juncker: "L'Italia non si può lamentare"

Dopo aver minacciato conseguenze spiacevoli per l'Italia nel caso in cui non rispetti i limiti di deficit, ora Juncker rincara la dose

Juncker: "L'Italia non si può lamentare"

Superato lo scandalo che lo ha riguardato e di cui è stato complice, se non artefice (quello relativo al LuxLeaks e agli accordi fiscali con le aziende internazionali all'epoca in cui era premier del Lussemburgo) e dopo la minaccia di "conseguenze spiacevoli" per l'Italia nel caso in cui non dovesse rispettare i dettami della Ue, adesso Jean-Claude Juncker ci dice pure come comportarci. "L’Italia non ha certo di che lamentarsi per il trattamento ricevuto dalla Commissione europea, che avrebbe potuto avviare una procedura per debito eccessivo a carico di Roma, ma non l’ha fatto di fronte all’impegno, scritto, del governo Renzi per le riforme", dichiara Juncker.

Che, in una intervista ad Avvenire e ad altri quotidiani stranieri, ha poi ricordato le tappe del negoziato intavolato con Matteo Renzi. Negoziato che concede maggiore flessibilità sui conti in cambio delle riforme strutturali. "Avremmo potuto attivare per l’Italia una procedura per debito eccessivo. Invece ho parlato con Renzi, per il quale nutro sentimenti di amicizia, anche al G20 in Australia e gli ho detto: se volete mostrare la volontà di intraprendere le necessarie riforme, per favore scrivetemi una lettera per dirmelo. E questo l’Italia l’ha fatto", ha spiegato Juncker in merito alla riduzione del deficit strutturale italiano per il 2015, che era fissata allo 0,5% del Pil e che Roma ha ottenuto venisse scontatà allo 0,3%.

Infine, Juncker ha affermato che nel caso dell'Italia e della Francia, la Commissione "ha operato in modo politico, non burocratico. Dobbiamo prendere atto che l'intera situazione economica anche a livello globale è drammaticamente peggiorata.

Anche questo dimostra che si tratta di una Commissione politica e che dunque non siamo per un'attuazione burocratica del Patto di Stabilità".

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