"La Kyenge sembra un orango". L'ex ministro in tribunale: "Calderoli offese tutta Italia"

L'ex ministro piddì non perdona il leghista: "Le offese vanno ben al di là della mia persona". E il caso finisce in tribunale

"La Kyenge sembra un orango". L'ex ministro in tribunale: "Calderoli offese tutta Italia"

"Umanamente ho accettato le scuse di Calderoli, ma le offese andavano oltre la mia sensibilità e colpivano l’intera comunità italiana, di cui faccio parte, e la comunità degli immigrati che vivono in Italia". L'ex ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge si è presentata oggi in tribunale a Bergamo al processo che vede imputato per diffamazione aggravata dalla discriminazione razziale il senatore della Lega Roberto Calderoli.

Il tribunale di Bergamo si pronuncia su Calderoli. L’ex ministro è in aula come parte offesa. Non si è presentato, invece, Calderoli. I giudici hanno anche respinto l'istanza di legittimo impedimento presentata dai legali dell'esponente lumbard. Nel caso fosse stata accolta, il processo sarebbe dovuto essere rimandato. I fatti risalgono al 13 luglio 2013 quando, durante un comizio alla festa della Lega Nord di Treviglio, Calderoli espresse "apprezzamenti" nei confronti dell’eurodeputata piddì, allora ministro nel governo Letta, paragonandola a un "orango".

In aula la Kyenge ha riferito ai giudici quanto accadde dopo l’offesa: "Mi mandò dei fiori nel mio ufficio da ministro e poi mi telefonò per chiedermi scusa". "Dal punto di vista umano - ha concluso - ho personalmente accettato le sue scuse. Mi sono però resa conto che le offese andavano ben al di là della mia persona".

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