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L'"altro Pd", ecco i sindaci che non fanno la crociata

Da Modena a Caserta: gli amministratori ribelli. "L'ideologia non c'entra, i numeri non mentono"

L'"altro Pd", ecco i sindaci che non fanno la crociata

Elly Schlein mobilita i sindaci Pd nelle grandi città (Roma, Napoli, Milano, Bologna) contro il governo Meloni nella battaglia per mantenere in vita la protezione speciale e boicottare la nomina di un commissario all'emergenza immigrazione. Ma c'è un pezzo di sinistra, che si smarca dalla «crociata» di Schlein. È un pezzo di amministratori che non impazzisce per l'ennesima battaglia tutta ideologica. Dall'Emilia Romagna alla Campania. Passando per le Marche. Il coro dei sindaci (che non sono alla ricerca della ribalta nazionale) è unanime: «Lasciateci lavorare per risolvere i problemi dei cittadini». In Campania, si espone addirittura il presidente regionale dell'Anci Carlo Marino (foto) sindaco Pd di Caserta, non fa salti di gioia per l'iniziativa dei colleghi che puntano alla conferma della protezione speciale: «Sotto l'aspetto pratico al di là delle scelte del governo, bisogna uscire dalle procedure emergenziali, affrontare le problematiche nel merito e farlo nella filiera istituzionale. Prefetture e Comuni devono affrontare insieme le singole specificità e mettere in campo i modelli migliori per affrontare il tema degli arrivi e di come affrontare l'inclusione sociale». E ancora in Campania un altro pugno in faccia all'iniziativa di Schlein e dei sindaci Pd arriva da Gianluca Festa, primo cittadino di Avellino con in tasca una tessera dem fino al 2021. Poi andato via ma rimasto nel campo del centro-sinistra: «Al momento non è mia intenzione aderire all'appello lanciato dai sindaci Pd» - dice al Giornale Festa. Il sindaco di Avellino precisa: «La Protezione speciale va tarata meglio». Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi si infila nel dibattito sulla protezione speciale: «Sono convinto che i lavori parlamentari riusciranno a trovare il giusto equilibrio, tra il rispetto degli obblighi umanitari e costituzionali però nello stesso tempo attenti a non svilire l'alto valore di un Istituto trasformandolo in un meccanismo surrettizio di elusione di accesso al soggiorno sul territorio nazionale. Questo punto di equilibrio va trovato». Tranchant la posizione del sindaco dei dem di Ancona Valeria Mancinelli. Dal suo staff fanno sapere che il sindaco non ha tempo per commentare le iniziative di Schlein e dei colleghi Pd in difesa della protezione speciale: «È impegnata in una riunione all'Ato». Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli (foto) pur avanzato dubbi sull'abolizione della protezione speciale «aumenta gli irregolari», fa un bagno di realtà nel colloquio con il Giornale: «Non è una questione ideologica, di destra o di sinistra. Le chiacchiere stanno a zero, i numeri non mentono. Sono molto preoccupato per la tenuta delle nostre comunità e per come si sta trasformando in un costo economico, sociale e in termini di sicurezza quella che invece potrebbe essere una risorsa, di cui per altro le economie locali hanno assolutamente bisogno. A Modena negli ultimi due mesi sono arrivati 297 migranti senza nemmeno il kit di sopravvivenza e contestualmente una circolare inviata alla Prefettura locale ha disposto l'uscita dai Cas di altre 185 persone. Il Parlamento deve uscire dall'ottica dell'emergenza per costruire una vera legislazione per l'immigrazione; un quadro normativo serio che guardi all'Europa e alla governabilità delle città, fondato sul riconoscimento di diritti e doveri, che punti innanzitutto all'integrazione, unica via per garantire legalità e sostenibilità. Bisogna far piazza pulita della Bossi-Fini. Bisogna puntare sugli interventi di apprendimento dell'italiano e di formazione al lavoro e occorrono strumenti rapidi di regolarizzazione per chi ha un efficace percorso di integrazione e un'attività lavorativa, in modo da consentire una rapida uscita dall'accoglienza.

Regolarizzare le persone, riconoscere il loro diritto a lavorare e ad esistere vuol dire anche ridurre i costi sociali, sanitari ed investire nella sicurezza e nella coesione delle nostre comunità».

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