Politica

Le lacrime surriscaldano le signore della politica

Meloni definisce "colpo di teatro" il pianto della Bellanova sui braccianti e Boschi la critica

Le lacrime surriscaldano le signore della politica

Se è vero che «ogni lagrima insegna ai mortali una verità» e l'autore di questa riflessione è un uomo, sia pur di acuta sensibilità come Foscolo, le donne conoscono queste verità molto più degli uomini. In Parlamento però la battaglia tra donne, tre e così diverse tra loro, è tornata a riaccendersi proprio sul dono delle lacrime, perché la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, intervenendo alla Camera e mirando sul premier Giuseppe Conte, ha raggiunto il ministro dell'Agricoltura, Teresa Bellanova di Italia viva, che durante la conferenza stampa sul decreto Rilancio aveva pianto per la regolarizzazione a tempo dei lavoratori stranieri: «Lei signor presidente ha presentato il suo decreto mitologico, con il colpo di teatro della ministra Bellanova, ma il decreto non c'era, è uscito una settimana dopo».

Tanto è bastato per far sollevare una terza donna ben nota al Paese, l'ex ministro Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia viva in questi giorni in predicato di fare qualche passo verso un ulteriore incarico. Boschi ha criticato Meloni per aver deriso l'ex bracciante e sindacalista oggi ministro: «Da donna a donna, presidente Meloni, glielo dico: non mi aspettavo che attaccasse la ministra Bellanova sulle lacrime». A rendere più complicata la questione ci sono gli insoddisfatti braccianti, che proprio per ieri avevano dichiarato uno sciopero della frutta e della verdura dal carrello perché delusi dal compromesso uscito dal consiglio dei ministri.

Oltre le lacrime, un'altra ragione del contendere tra le tre donne sono stati i lavori umili. La Boschi ha infatti accusato la Meloni di aver ridicolizzato «la vita personale e politica della ministra Bellanova», appunto ex bracciante, «che merita di essere rispettata e non derisa». La foga dell'arringa era tale che l'avvocato Boschi si è rivolta direttamente all'imputata Meloni e, secondo il regolamento dell'aula, è stata richiamata all'ordine. In compenso la Bellanova ha apprezzato l'intervento e ha diffuso in rete il video accompagnato da un elegante cuore blu.

L'accusa di deridere il ministro perché ex bracciante è un'onta per la leader di Fratelli d'Italia, perché più volte la Meloni ha ricordato con orgoglio il suo esordio nel mondo del lavoro come baby sitter, cameriera, impegnata tra i banchi del mercato romano di Porta Portese. «Aiutavo la mamma quando andavo a scuola e poi mi sono mantenuta da sola mentre facevo politica. Per questo sono stata derisa» ha raccontato in passato. Meloni però ieri è andata giù pesante contro la signora dell'Agricoltura: «Ho il diritto di giudicare le priorità di un ministro che si commuove per la sanatoria degli immigrati ma sembra insensibile di fronte ai milioni di italiani in ginocchio».

Chissà se adesso arriveranno altre lacrime di sdegno.

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