Le proteste dei lampedusani e il braccio di ferro ingaggiato dal presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci con il governo alla fine hanno dato i loro frutti: fonti del Viminale annunciano infatti uno stop alle scadenze fiscali fino a fine 2021 e mutui agevolati per il settore e alberghiero e per la pesca (simili a quelli concessi nelle aree terremotate) a favore di Lampedusa. Alle porte con l'incontro odierno tra il premier Conte, il sindaco dell'isola e il governatore della Sicilia, qualche piccolo risultato è stato ottenuto. L'esecutivo prevede inoltre due navi quarantena in più per i migranti, da 600 posti ognuna, che arriveranno a Lampedusa entro domani. Il bando è stato aggiudicato, si apprende, l'altro ieri sera.
Intanto sull'isola, dopo la Azzurra e la Aurelia, la terza nave quarantena ad arrivare sarà la Allegra, anch'essa di Grandi Navi Veloci, che va ad aggiungersi alle altre messe a disposizione dal Viminale a spese degli italiani, al costo di oltre 2 milioni di euro ciascuna. Una cifra che fa capire quanto al governo stia a cuore il fenomeno migratorio e quanto lo stesso costituisca un business per molti soggetti. Lo scorso weekend sono approdati almeno 1.500 migranti, quasi tutti tunisini, sulle coste italiane. Ieri la Sea Watch 4 ha avuto l'ok allo sbarco per i 353 clandestini che aveva preso a bordo nei giorni scorsi, cosicché il natante è stato dirottato verso Palermo. Lì in mattinata gli immigrati saranno trasbordati proprio sulla Allegra, che prima del trasferimento, probabilmente al largo, dovrà completare le ispezioni tecniche e sanitarie previste e fare salire a bordo il personale medico della Croce rossa. Una vera soluzione alla questione migranti, però, sembra distante dall'essere individuata. Così anche Matteo Salvini scende nuovamente sul piede di guerra: «La Lega denuncerà il governo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina - ha detto ieri il leghista - se permetterà lo sbarco di questi altri 353 clandestini a bordo dell'ennesima nave straniera illegale».
Problemi anche in Sardegna,
dove il segretario del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), Luca Agati, scrive al questore chiedendo «accertamenti sanitari (tamponi o test) sui poliziotti esposti in prima persona al contatto con i clandestini positivi».
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