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Ora la Cgil suona la carica: "Serve una patrimoniale"

Landini: "Bisogna intervenire sulle ricchezze per una lotta contro le diseguaglianze". E propone un "tributo di equità contro le diseguaglianze"

Ora la Cgil suona la carica: "Serve una patrimoniale"

"Serve, finalmente, una riforma fiscale degna di questo nome. È stato un errore gigantesco non averla fatta finora. Non deve riguardare solo le detrazioni sui redditi da lavoro e dei pensionati che sono comunque necessarie, bisogna intervenire sulle ricchezze per una lotta contro le diseguaglianze”. Maurizio Landini, neosegretario della Cgil, dalle pagine di Repubblica, propone un “tributo di equità contro le diseguaglianze”.

Una perifrasi che nasconde una vecchia ricetta della sinistra: la patrimoniale.“Non mi soffermerei sui nomi”, dice Landini sottolineando: “Basta voler aprire gli occhi per vedere come il livello di diseguaglianza sia cresciuto enormemente nel nostro Paese”. E aggiunge: “Penso che un prelievo di questo tipo debba essere finalizzato a un piano per gli investimenti”. Tra questi elenca non solo interventi non solo per asili, scuole, ricerca e per le opere sociali ma anche le “grandi opere stradali e ferroviari”, anche attraverso i finanziamenti di Cassa depositi e prestiti. Investimenti basati “su un nuovo modello di sviluppo centrato sulla sostenibilità ambientale, partendo dalla manutenzione del territorio, dalle infrastrutture sociali, materiali e digitali”. Non bastano, dunque, interventi relativi alla manutenzione ordinaria né decreti come lo sblocca cantieri che “rischia di essere una liberalizzazione selvaggia degli appalti, un ritorno alla legge Lunardi del governo Berlusconi”.

“Ci troveremo di fronte al fatto che i progettisti e gli esecutori sono anche i controllori. È un film già visto: più illegalità e più corruzione. Insisto: bisogna avere un'idea di Paese”, spiega Landini che indirizza verso la Lega le critiche sulla politica economica del governo.“Trovo assurdo che si ricerchino accordi con la Cina, gli Usa, l'India e poi si dia il via libera all' autonomia differenziata tra Regioni che frantuma l'unità nazionale” e, continua Landini, “certamente non è con la flat tax che possiamo uscire dalla recessione”. Commentando l’incontro avuto con Zingaretti consiglia al Pd di ripartire riflettendo“sul perché si è rotto il rapporto di rappresentanza con il mondo del lavoro e di conseguenza la sinistra è diventa minoranza nel Paese”. “Con Confindustria stiamo ragionando su come modificare le politiche europee, ci sono molti temi che stiamo approfondendo.

Stiamo parlando su un fisco europeo, di un sostegno europeo per i disoccupati, di un contratto di lavoro europeo, di un piano europeo di investimenti”, conclude Landini.

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