
Vale più la vita di un bambino di Gaza o quella di una donna con il cancro? Secondo Messaggero e Corriere Adriatico una mastectomia fissata da tempo e prevista lunedì scorso sarebbe saltata "causa sciopero" dell'anestesista. La donna 40enne avrebbe raccontato di essere stata improvvisamente dimessa dall'ospedale di Torrette, dove era ricoverata dal giorno prima", in quanto l'operazione era saltata e sostituire l'anestesista a pochi minuti dall'intervento sarebbe stato impossibile. Peraltro non si poteva neppure fare, per non violare la normativa sugli scioperi. "Sarei dovuta entrare in sala operatoria alle 14, poi è arrivato il primario di Senologia per avvisarmi che l'anestesista aveva aderito allo sciopero per Gaza", racconta la libera professionista, arrivata domenica scorsa da Ascoli con il compagno che aveva annullato ogni impegno per assisterla, insieme anche ad amici e parenti.
L'operazione per la rimozione di un linfonodo è stata spostata di una settimana, con grave rischio per la salute della donna. Andrà ripetuta anche la procedura di identificazione del "linfonodo sentinella", necessaria prima della rimozione di un tumore particolarmente aggressivo - un carcinoma infiltrante scoperto a febbraio 2025 - per il quale la giovane professionista si sarebbe già sottoposta a 16 sedute di chemioterapia.
"Ho passato tutto il giorno a piangere - ripete la donna - un malato oncologico non può ricevere certe notizie che con paura, col terrore che il cancro possa ripartire. Una settimana, per un malato di cancro, è tanto. Finché il tumore rimane dentro di te, la paura è devastante. È fastidioso pensare che un intervento come questo possa essere considerato non di primaria importanza".
Secondo la ricostruzione dei quotidiani locali altre due donne del reparto di Senologia si sarebbero viste rimandare un'operazione, allo sciopero avrebbero aderito anche alcuni
infermieri. Ironia della sorte, nei prossimi giorni la donna potrebbe ritrovarsi lo stesso anestesista Propal in sala operatoria: "Non credo di poter dire che non lo voglio, anche se vorrei. E non so se avrò voglia di parlarci".