L'Anm si chiude in difesa: "La bocciatura delle misure? Parere tecnico, non politico"

La loro scelta di campo è chiara: migranti e occupanti hanno più diritto dei poliziotti

L'Anm si chiude in difesa: "La bocciatura delle misure? Parere tecnico, non politico"
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Sempre dalla parte dei cattivi. Sarà l'odore del prossimo referendum sulla riforma della giustizia, sarà la necessità di provare a polarizzare il dibattito per raccattare consensi contro la separazione delle carriere che "mette a repentaglio la nostra architettura istituzionale", ma l'attivismo di magistrati, Anm e Cassazione tradisce un bel po' di nervosismo.

Anche perché, è il ragionamento di una toga ormai molto vicino alla pensione, "ogni notizia di cronaca nera che viene fuori è una bordata contro di noi. La mancata aggravante della premeditazione sull'omicidio di Giulia Tramontano, lo scontro a Pavia sul caso Garlasco, i soldi ai club che non hanno preso le distanze dagli ultras, persino i veleni della trattativa Stato-mafia, con toghe massoni che pianificano a tavolino l'esito delle indagini". Sentenze distoniche che si mescolano alla sensazione di un contropotere impunito. Insomma, della credibilità residua della magistratura non resta molto, alla faccia di chi dentro l'Anm sostiene di avere sondaggi secondo cui ha più consenso del governo e del Parlamento, come se fosse un partito. Sarà invece il contrario, soprattutto se si interpretano le ultime decisioni della Cassazione - certamente legittime e fondate sotto il profilo giuridico, ma decisamente "politiche" - come una scelta di campo precisa: chi occupa case, chi blocca il Paese, i trasporti e le opere pubbliche, chi si ribella in carcere, chi è in Italia in modo irregolare e ha commesso reati violenti, persino chi ha in mente di fabbricare bombe ha dei diritti che non possono essere compressi, neanche se a chiederlo è il popolo sovrano con le elezioni. Il messaggio che passa è che non hanno gli stessi diritti i proprietari di case, chi viaggia col trasporto pubblico e privato, gli agenti di pubblica sicurezza che fanno ordine pubblico in piazza e dentro i penitenziari, magari usando la forza o le armi, chi è vittima di reati compiuti da irregolari disperati.

Sul capitolo sicurezza l'Anm la butti in caciara, dicendosi "incredula" di fronte al Guardasigilli Carlo Nordio (a sinistra) per le anticipazioni del Massimario diffuse da giornali e opposizioni come una bocciatura anticipata dell'omonimo decreto e del Protocollo Italia-Albania. "È un contributo tecnico di giuristi di indubbio spessore", dichiara la giunta. Dimenticando di dire che non ha efficacia giuridica, non è un anticipo di incostituzionalità - che spetta alla Consulta, tirata per la giacchetta - ed è suonato quasi offensivo per i pesanti rilievi che hanno offuscato l'immagine del capo dello Stato, garante della Carta che quel decreto l'ha firmato riconoscendone certe caratteristiche e sublimandone una sostanziale costituzionalità. Il segretario generale dell'Anm Rocco Maruotti (a destra) a Repubblica attacca a testa bassa, accusando l'esecutivo di "repressione del dissenso, insofferenza diffusa verso gli organismi di controllo e istituzioni sovranazionali", vedi la bacchettata della Procura presso la Corte penale internazionale sul caso Almasri. "È rischioso alimentare la falsa narrazione di un conflitto tra magistratura e forze dell'ordine", dice ancora Maruotti, che ha dimenticato l'indagine per omicidio colposo della Procura contro il vice ispettore Ivan Lupoli e il sovrintendente Giuseppe Cavallo (premiati dal Viminale per il loro coraggio) che hanno ucciso nel Brindisino il killer del brigadiere capo dei carabinieri Carlo Legrottaglie.

Quanto alla sostanza della riforma, senza la modifica dell'articolo 104 della Carta che riguarda l'autonomia e l'indipendenza dei magistrati, sotto questo profilo nulla cambia.

Non c'è nessuna norma che pone i pm sotto il giogo del governo di turno, ma serve una separazione "genetica" di chi accusa da chi giudica in nome del giusto processo, per scardinare il meccanismo correntizio che tante storture ha partorito, come certe nomine al Csm. E magari per evitare pm che vogliono scegliersi Gip compiacenti, come sta succedendo a Milano. Ma su questo l'Anm tace.

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