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Angelino Alfano: "Chiuderemo le moschee irregolari"

La decisione del ministro arriva dopo oltre 10 giorni dall'annuncio della Francia di chiudere le moschee radicali dopo gli attentati di Parigi

Angelino Alfano: "Chiuderemo le moschee irregolari"

"Chiuderemo i luoghi di culto musulmano abusivi e irregolari": lo ha dichiarato a Lecce il ministro dell'Interno Angelino Alfano, a margine di un'iniziativa sui temi della sicurezza, riferendosi in particolare al fenomeno italiano delle "moschee in garage", che sarebbe emerso da un recente studio sulla galassia del mondo islamico.

"In Italia abbiamo 4 moschee e 800 e più luoghi di culto musulmano", ha aggiunto il leader Ncd, che ha sottolineato: "Abbiamo un sistema di vigilanza e controllo che ci permette di capire quello che succede. Chiuderemo i luoghi di culto abusivi e irregolari, non per impedire il culto, ma per far sì che avvenga in luoghi che siano in regola con tutte le autorizzazioni previste dalla legge".

Proprio a Lecce, dove Alfano ha parlato, c'è una moschea allestita in un garage, ma in tutta Italia sono centinaia le moschee irregolari localizzate in cantine, garage e scantinati al di fuori di ogni controllo e che possono esporre la parte moderata dell'Islam ai tentativi di reclutamento dei predicatori d'odio.

A mappare la complessa galassia dell’Islam italiano è un recente studio interno del Viminale, dal quale emerge che in Italia sono presenti più di 800 luoghi di culto islamici ma non tutti possono qualificarsi come moschee. Le moschee vere e proprie attualmente in Italia sono molto poche: quelle di Roma, di Segrate, di Ravenna e di Colle di Val d’elsa, di Palermo e Catania.

"Il fenomeno più nuovo che merita uno studio accurato è quello dei centri islamici indipendenti, formalmente scollegati da ogni network nazionale", si legge nello studio. Sono "moschee" non visibili e scarsamente interessate alla comunicazione esterna.

Nella sola città di Roma una recente ricerca ne ha censite quasi 30. Il loro collegamento, dove esiste, è informale e si avvale prevalentemente dei canali internet. La comunicazione avviene solo in lingua araba.

Costituiscono una zona grigia, certamente tradizionalista e di ispirazione fondamentalista, ma senza che questo significhi sempre e necessariamente l'adozione del jihadismo.

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