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Antimafia, individuati 14 impresentabili: scoppia l'allarme liste civiche

Nel mirino della Commissione Antimafia 13 Comuni tra cui anche Roma. Vagliati i curricula di oltre 3.200 candidati

Antimafia, individuati 14 impresentabili: scoppia l'allarme liste civiche

Quattordici candidati alle elezioni comunali di domenica prossima sono stati ritenuti "impresentabili". La commissione Antimafia, presieduta da Rosy Bindi, ha emesso il proprio verdetto dopo aver vagliato i curricula di oltre 3.200 candidati (2.220 solo nella Capitale) e aver fatto uno screening acurato su tutte le liste. "La situazione è complessivamente incoraggiante - ha detto Bindi - anche se alcuni dati sono preoccupanti".

Ma dal report emergono ancora "zone grigie" nella Capitale: ci sono, infatti, irregolarità tra i candidati in lista nel sesto municipio romano, zona periferica che include quartieri come il Casilino e Tor Vergata. In particolare a Roma c'è anche un candidato sindaco arrestato in flagranza per furto aggravato nel dicembre 2013. Nella lista degli "impresentabili" ci sono poi una candidata è coniugata con un avvocato, attualmente in carcere, condannato a anni 9 e 6 sei mesi per i delitti di concorso in corruzione e di partecipazione ad associazione mafiosa e un candidato risulta imparentato con un soggetto indicato appartenente al clan Gallace della ’ndrangheta.

I quattordici nomi di candidati "impresentabili" sono tutti nelle liste civiche. "Se si vuole combattere la mafia non ci si può nascondere - ha tuonato la Bindi - bisogna metterci la faccia". La lista stilata dalla Commissione, passata all'unanimità col voto favorevole di Forza Italia, accende i fari soprattutto su Platì, il comune della Locride sciolto per ben quindici volte e dove si sono presentate due liste civiche con candidati legati alle amministrazioni precedenti che hanno provocato lo scioglimento. Le liste civiche, ha lamentato la Bindi, sono "un varco per le mafie è indubbio". "Conosciamo anche liste civiche come capacità di riscatto, non vogliamo certo col nostro lavoro delegittimare tentativi che ci sono - spiega l'esponente piddì - ma il 100% di liste civiche in quasi tutti i comuni sciolti per mafia, qualcosa vorranno dire".

Oltre a Roma e Platì la Commissione ha preso in esame San Sostene, Joppolo, Badolato, Sant'Oreste, Ricadi, Diano Marina, Villa Di Briano, Morlupo, Finale Emilia e Battipaglia. Dopo lo screening la Bindi ha voluto lanciare un appello a tutti i partiti affimnché si decinano a "prendere sul serio" la lotta alla malavita. "Se vogliamo estirpare la mafia, ci vogliono forze politiche chiare, che non fanno operazioni trasformistiche - ha siegato - ricostruendo la storia di alcune liste civiche si trovano candidati cacciati che si alleano con pezzi di avversari. In un comune, le tre famiglie di riferimento ndranghetista hanno piazzato i loro candidati ciascuna in una delle tre liste.

Diano Marina potrebbe presentare un certo interesse da questo punto di vista, ma le mafie non hanno più confini - ha concluso - la provincia di Imperia è la sesta provincia calabrese".

Ecco i 14 candidati segnalati dall'Antimafia

  • sette a Battipaglia: Carmine Fasano, Daniela Minniti, Lucio Carrara, Francesco Procida, Bartolomeo D'Apuzzo, Demetrio Landi e Giuseppe Del Percio
  • cinque a Roma: Antonio Carone, Domenico Schioppa, Antonio Giugliano e Fernando Vendetti nel VI Municipio e Mattia Marchetti nel Consiglio comunale
  • due in Calabria: Carmelo Bagnato a Scalea e Alessandro Codispoti a San Sostene.

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