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L'assalto di Orlando al lavoro. "Bisogna ridurre la flessibilità"

Marco Biagi sognava tutele estese a tutti. A vent'anni dal suo assassinio si sognano limitazioni per tutti

L'assalto di Orlando al lavoro. "Bisogna ridurre la flessibilità"

Marco Biagi sognava tutele estese a tutti. A vent'anni dal suo assassinio si sognano limitazioni per tutti. È vero, la pandemia ha rimescolato le carte, ha scombussolato le regole, ma è anche vero che sia pubblico che privato se ne stanno approfittando. Con la connivenza del governo che vuol tirare ancora le redini.

Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ieri è intervenuto ad un convegno al Senato parlando di un tema «molto grande che riguarda più le donne degli uomini». E siccome è così grande, il buon Orlando, proveniente dal partito comunista, membro fondatore del Pd e considerato uno dei principali rappresentanti dell'area socialdemocratica del partito, non ha provato vergogna nel dichiarare che «dobbiamo domandarci se non è arrivato il momento di ridurre le tipologie contrattuali che prevedono una forte precarietà del lavoro». In un momento come questo. I nodi del lavoro in Italia sono sempre gli stessi. Disoccupazione giovanile e di genere, 4 milioni di Neet (persone non al lavoro e fuori dai percorsi di formazione), periodo di transizione tra scuola e lavoro tra i più lunghi d'Europa (28 mesi), aumento delle dimissioni volontarie e skill mismatch. Scarsa attrattività, fuga di cervelli e imprese. Bassa produttività, orari elevati e bassi salari. E poi ancora un milione di posti di lavoro persi post pandemia, nonostante il blocco dei licenziamenti, ristori e cassa Covid. Tutto questo in un Paese in cui il 90% del dibattito sul lavoro è paradossalmente dedicato alla «liberazione» da esso attraverso le pensioni.

«È compatibile - dice Orlando - un così forte investimento sulle politiche formative, sul capitale umano con queste tipologie contrattuali? Possiamo investire cinque miliardi nelle politiche attive del lavoro se poi avere contratti che prevedono tre ore di lavoro settimanali, e part time involontari?». Il pensiero di Marco Biagi risulta sempre più attuale. Consapevole del profondo cambiamento che stava vivendo la società, si poneva l'obiettivo concreto di creare lavoro con nuove e adeguate garanzie per i lavoratori stessi e tutte le professionalità, donne e uomini. Invece per Orlando «in nome della flessibilità si sono create forme di utilizzo del lavoro che ormai sono arrivate a livelli tra i più alti a livello europeo».

Biagi gli avrebbe risposto che «ogni processo di modernizzazione avviene con travaglio, anche con tensioni sociali, insomma pagando anche prezzi alti alla conflittualità».

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