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L'asse Dibba-Casaleggio spaventa il nuovo M5s di Conte

Il timore è che formino un partito e usino il simbolo. Proposta di legge: 12 aprile giorno dedicato al guru

L'asse Dibba-Casaleggio spaventa il nuovo M5s di Conte

Nel M5s fanno fatica ad ammetterlo, ma sempre più in tanti soffrono lo spauracchio di Davide Casaleggio e Alessandro Di Battista. Mentre Giuseppe Conte arranca nella palude dei codicilli che servono a sbrogliare la matassa con Rousseau e tenta di rassicurare i gruppi parlamentari che già gli si stanno rivoltando contro, i due le sparano grosse senza diplomazia. Entrambi sfruttano il palcoscenico della quinta edizione di Sum, l'evento online dedicato alla memoria di Gianroberto Casaleggio nell'anniversario della sua morte, per ingaggiare la battaglia contro il M5s. Tutto avviene nelle giornate in cui si rincorrono con più forza le voci sulla creazione di un nuovo soggetto politico da parte di Casaleggio e Dibba. Loro ripartono dal talebanismo sulla regola del doppio mandato. «Il limite dei 2 mandati dovrebbe essere applicato a tutti», dice Di Battista. «Sogno un paese in cui vi sia per legge, per tutti quanti, l'impossibilità di essere eletti per più di due volte nelle istituzioni», ribadisce. L'ex beniamino degli stellati sul suo addio al M5s spiega: «Senza sbattere la porta mi sono fatto da parte». Non si tranquillizza chi nel Movimento, anche ai piani alti, teme che Dibba, Casaleggio e gli espulsi anti-Draghi possano creare problemi a Conte reclamando l'uso del simbolo. Sull'altro fronte c'è chi comincia a uscire allo scoperto per cambiare la regola dei due mandati. Come la deputata Federica Dieni. Che all'Adnkronos dice: «Valutiamo la possibilità di modificare la regola».

La piattaforma politica di Di Battista è sempre la stessa. Non mancano le tesi naif. «Probabilmente nel Medioevo non c'era la disparità di ricchezza che c'è oggi», argomenta l'ex parlamentare. Trova spazio l'idea di un controllo statale sui contenuti dei social. «Deve essere lo Stato a decidere se un contenuto debba o non debba essere mandato in onda», continua. Tra Rousseau il M5s le strade sembrano divise. Basta guardare i nomi di chi ha concesso le interviste in ricordo del cofondatore, una serie di video che l'Associazione Gianroberto Casaleggio trasmetterà sul web nei prossimi cinque giorni. L'unica big a parlare è Virginia Raggi. Il filmato con Beppe Grillo sarà condiviso venerdì.

Casaleggio di certo non ha intenzione di ritirarsi a vita privata. «Il voto è dibattito, non può essere visto solo come una ratifica di decisioni già prese», attacca il presidente di Rousseau. A Stasera Italia su Rete4 aggiunge: «Mio padre pensava a un nuovo umanesimo». Sempre intervistata dalla trasmissione condotta da Barbara Palombelli, Enrica Sabatini, socia di Rousseau, mette il carico da novanta. «Se si sta immaginando di fare una votazione su una nuova piattaforma, probabilmente la notizia è che si sta facendo un nuovo partito», va all'attacco Sabatini. Su una ipotetica riconciliazione commenta: «Oggi bisogna decidere se Gianroberto e la sua eredità siano ancora parte del M5s». Il Blog delle Stelle annuncia la presentazione in Parlamento di una proposta di legge per istituire la Giornata nazionale della partecipazione e della cittadinanza digitale, «da celebrare il 12 aprile di ogni anno», data dell'anniversario della scomparsa di Casaleggio. Il ddl porta la firma della deputata Carmen Di Lauro e del senatore Alberto Airola. Resta defilato rispetto alle beghe grilline l'ex capo politico Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri è volato negli Usa. Dopo un colloquio virtuale con il consulente anti-Covid della Casa Bianca Anthony Fauci, ha incontrato il segretario di Stato americano Antony Blinken. Di Maio è il primo ministro degli Esteri a incontrare Blinken in Usa.

Al bilaterale di Washington ha partecipato anche John Kerry, inviato speciale del presidente Joe Biden per il clima.

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