Laurea, presto o bene?

Giuliano Poletti non ha dubbi: "Laurearsi a 28/29 anni non serve a nulla". L'importante è imparare o essere competitivi?

Laurea, presto o bene?

Meglio presto o meglio bene? Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti non ha dubbi, almeno in campo universitario.

«Un giovane che si laurea a 28/29 anni - ha detto ieri alla Fiera di Verona, inaugurando la prima giornata di JOB&Orienta, il salone nazionale dedicato a orientamento, scuola, formazione e lavoro - riuscirà difficilmente a competere nello scenario internazionale con un neolaureato ventunenne.

Un voto alto serve a poco, meglio laurearsi prima: meglio un 97 a 21 anni piuttosto che un 110 e lode a 28».Un inno alla sveltezza? Oppure un peana alla superficialità? Ha senso incoraggiare i giovani a poltrire per anni dentro il caldo liquido amniotico della famiglia in nome di qualche voto in più? Oppure meglio arrivare sul mercato del lavoro più impreparati ma giovani? Ecco che cosa ne pensiamo.

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