Benvenuti in Italia, nuovo Messico d'Europa, piattaforma marina di sbarco per gli «indocumentados» in arrivo dall'Africa e dal Medio Oriente. Il progetto di fare di Tarvisio una novella Ciudad Juarez a quanto pare piace ai «partner» mitteleuropei. Che dopo aver sigillato la rotta balcanica per arginare i flussi, ora guardano con preoccupazione ai quasi 7.500 chilometri di coste del Bel Paese, che tornano a rappresentare, per i migranti, l'unica strada verso l'agognata Europa.La benedizione della «messicanizzazione» italiana arriva dal ministro degli Esteri austriaco, il 29enne Sebastian Kurz, che ieri in un'intervista al Bild am Sonntag ha detto la sua su come stoppare l'arrivo «incontrollato» di migranti. Spiegando che la priorità è bloccare loro anche le vie alternative.Kurz insomma si veste da Donald Trump e spiega che se pure «il traffico di migranti non può essere del tutto impedito», è necessario «fare tutto quello che abbiamo fatto lungo la rotta dei Balcani Occidentali anche lungo la rotta Italia-Mediterraneo, in modo che sia chiaro che è finito il tempo di lasciar passare i rifugiati verso l'Europa Centrale, non importa attraverso quale percorso». I confini, insomma, «devono rimanere chiusi», almeno fino a quando il flusso di migranti in Europa sarà diminuito».Quello che Kurz non dice è che il lucchetto che vuol mettere alle porte dell'Europa lascerebbe l'Italia fuori dai cancelli. Perché è molto più facile chiudere una frontiera di terra di poche centinaia di chilometri che rendere impermeabili agli sbarchi migliaia e migliaia di chilometri di coste. Le alpi sono più controllabili del mare. Così ora l'Adriatico rischia di diventare un richiamo irresistibile per quanti sono rimasti intrappolati dalle chiusure delle frontiere nei Balcani dopo essere sbarcati in Grecia e per i tanti che ancora arriveranno. Anche perché l'obiettivo della missione Triton di Frontex, che ha la sua «base» proprio in Italia, non cambia. Come è scritto nero su bianco sui documenti della Commissione europea che descrivono il funzionamento delle missioni search and rescue che hanno sostituito Mare Nostrum, «una volta tratti in salvo, i migranti sono condotti in Italia».Proprio Frontex, poche settimane fa, aveva già annunciato di avere un piano B in caso di deviazione delle migrazioni di massa dai Balcani al mare che separa Albania e Montenegro dall'Italia: «Siamo pronti a impiegare più assetti navali nel Mare Adriatico, se sarà necessario». E con le frontiere a Nord chiuse a doppia mandata, con buona pace della «solidarietà» targata Bruxelles, ecco che l'Italia diventa praticamente l'unica porta verso il Vecchio Continente, un grande parcheggio della speranza per il fiume costante di immigrati che punta a raggiungere l'Europa.
L'ottimismo del ministro dell'Interno, Angelino Alfano, secondo il quale Albania e Turchia «saranno i capisaldi della strategia di contrasto dei flussi migratori», impedendo l'apertura di un nuovo fronte, così come l'invio alle frontiere del Paese delle aquile di una manciata di poliziotti italiani (dovrebbero arrivare già domani a Tirana per aiutare le autorità locali a contenere i flussi), potrebbero non essere sufficienti a disinnescare il ruolo al quale, nel disegno di Kurz, sembra essere predestinata l'Italia.Da «giardino d'Europa» a sala d'attesa, da prima linea dell'emergenza, insieme alla Grecia, a unico, grande centro d'accoglienza, non si sa quanto temporaneo, alle porte di una Ue blindata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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